Non profit

ABORTO, il Moige: al di là delle polemiche, tre proposte concrete

Maria Rita Munizzi: “Sono necessari: una politica della natalità, consultori aperti alle associazioni, lotta contro l’aborto per motivi economici”

di MOIGE - Movimento Italiano Genitori

Il Moige-Movimento Italiano Genitori – interviene sulla questione aborto, sulla scia della discussione in atto, riguardante sia la moratoria internazionale, sia le proposte di modifica alla legge 194. Maria Rita Munizzi: ?Crediamo che al di là delle proposte di miglioria di una legge, sempre ben accette, si possa oggi intanto puntare su alcuni capisaldi per riuscire a combattere questo odioso fenomeno: innanzitutto lo Stato, che spende fra i dieci ed i quindicimila euro per ogni interruzione di gravidanza, dovrebbe offrire almeno la stessa cifra a chi decide di portare a termine la stessa, garantendo così una parità di trattamento economico per ambedue le scelte. Ancora, abbiamo bisogno di una politica della natalità, che faciliti le famiglie nella scelta di avere uno o più figli. Ancora, dal punto di vista della prevenzione, crediamo sia utile che le associazioni familiari possano integrare con le loro competenze lo strumento dei consultori che merita senz?altro un rilancio. ?Tutte le strade intraprese sono ben accette?, ha affermato Maria Rita Munizzi, Presidente Nazionale del Moige, ? quando vanno nella direzione di un miglioramento della legge esistente e di un contrasto all?odioso fenomeno dell?aborto. Tanto più se l?iniziativa ha un respiro internazionale. Ad ogni modo, crediamo si debba oggi cominciare a puntare almeno su tre proposte concrete sul tema dell?aborto: La prima riguarda il ricorso all?aborto per ragioni economiche. Ebbene, lo Stato, che spende fra i dieci ed i quindicimila euro per ogni interruzione di gravidanza, dovrebbe offrire almeno la stessa cifra a chi decide di portare a termine la gravidanza, garantendo così una parità di trattamento economico per ambedue le scelte. Avremmo così allo stesso tempo un investimento sul futuro dei propri figli e, da parte dello Stato, un investimento anche economico sul proprio futuro e su quello dei propri cittadini. Il fatto che si continui a praticare l?interruzione di gravidanza per questioni economiche contrasta in maniera evidente con questa situazione, in cui lo Stato continua a spendere nella direzione sbagliata. Il secondo punto è quello di una politica della natalità più allargata, che possa appunto assistere le famiglie con continuità da un punto di vista economico-fiscale, e premiare la scelta di chi decide di mettere al mondo più figli. Terza e non ultima cosa, la prevenzione: crediamo sia giusto aprire i consultori all?associazionismo, in quanto scelte di un determinato genere potranno essere condivise così con chi si occupa tutti i giorni dei problemi legati alla vita familiare, e potrà offrire utili consigli alle donne in difficoltà.


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