Non profit

Indagine MC su alimenti. Il 37,5% del campione contiene sostanze tossiche

Per uno dei prodotti analizzati (biscotti Orgran) l’associazione sporgerà denuncia. I biscotti fuorilegge contengono una sostanza cancerogena

di Movimento Consumatori

Nell?ambito del progetto Sicurezza alimentare 2007 del Movimento Consumatori sono stati prelevati complessivamente 80 campioni di alimenti in confezioni integre (per avere l?elenco e i risultati completi: angela.carta@movimentoconsumatori.it o tel. 06.4880053) I campioni sono stati inviati presso laboratori europei accreditati ed analizzati con metodi molto sensibili. Le analisi hanno riguardato la ricerca di allergeni, micotossine, PCB (policlorobifenili), contaminanti da contatto. I risultati dell?indagine evidenziano come la contaminazione da micotossine (contaminanti classificati come cancerogeni o sospetti cancerogeni, oltre che responsabili di gravi tossicità croniche) sia un problema molto esteso, anche su alimenti di larghissimo consumo e su alimenti dietetici, destinati anche ai bambini. Su 10 campioni analizzati, 1 è risultato contaminato da Aflatossina B1 (agente cancerogeno genotossico) e da tracce di Aflatossina B2. Si tratta di un campione di biscotti Orgran, dietetici con uva sultanina e cannella, gluten free, prodotti in Australia. La contaminazione è significativa e superiore ai limiti di legge fissati dalla normativa vigente, che è di 0,10 microgrammi/Kg. Il valore riscontrato di 0,23 microgrammi/kg di Aflatossina B1 supera quindi abbondantemente questi limiti massimi. ?Per questo prodotto chiaramente fuorilegge ? ha detto Beppe Riccardi responsabile del settore alimentare del Movimento Consumatori ? sporgeremo denuncia alle autorità competenti, ma anche se in un solo caso si è superato il limite massimo previsto dalla normativa, deve però far riflettere il dato complessivo, cioè la presenza di micotossine, in residui quantificabili o in tracce, sul 37,5% dei prodotti alimentari analizzati. Nei vini si è arrivati addirittura al 61,5 %; nelle birre al 57 %. Il problema, quindi, dovrebbe essere posto non solo in termini di residui massimi tollerabili, ma anche in termini di assunzione di alimenti di largo consumo con dosi piccole, ma comunque rilevabili di contaminanti così pericolosi?. L?associazione ritiene opportuno aumentare i controlli e valutare complessivamente la problematica dei residui da micotossine che non è assolutamente confinata ad alimenti di basso consumo, ma coinvolge bevande e cibi che tutti i giorni sono sulle nostre tavole. D?altro canto la problematica potrebbe essere contenuta non solo con artifizi normativi, ma anche con l?adozione di buone pratiche di lavorazione, come testualmente riportato nel Regolamento CE 1881/2006: ?È stato riconosciuto che, mediante la cernita o altri trattamenti fisici, è possibile abbassare il tenore di aflatossine nelle partite di arachidi, frutta a guscio, frutta secca e granturco?. Notizie migliori per i consumatori derivano invece dalle altre analisi. Su tutti i campioni di latticini non sono stati rilevati residui di PCB non diossina simili. Allo stesso modo non è stata rilevata Semicarbazide nei campioni analizzati. Anche per gli allergeni, almeno limitatamente alle classi e agli alimenti oggetto di questa indagine, non sono state rilevate presenze non dichiarate. ?Sulla base di questi risultati ? ha concluso Riccardi ? riteniamo comunque che sia necessario approfondire la problematica micotossine, e nella seconda fase di questa nostra ricerca (prevista per settembre-ottobre 2007), verranno inseriti anche controlli per nuove classi di micotossine ed altre tipologie di alimenti?.


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