Non profit
La crisi delle isole Comore: AIFO impegnata nell’aiuto alla popolazione
Il personale del Progetto AIFO ha fornito derrate alimentari alle scuole per soddisfare le necessità più urgenti
di AIFO
Nell’isola di Anjouan (Isole Comore) perdura la situazione di paura generale che paralizza ogni attività della popolazione. Moltissime famiglie che abitano i centri urbani sono in fuga verso i piccoli villaggi rurali. Nel distretto di Pomoni, in cui è presente un progetto socio-sanitario dell’AIFO, le richieste sanitarie negli ultimi giorni sono notevolmente aumentate. Materiale sanitario e farmaci in deposito nel centro sanitario di Hombo, a Mutsamudu, sono stati affidati al medico capo. Una missione dell’Unione africana arrivata ieri a Anjouan per una soluzione negoziata della crisi è partita senza nulla di fatto. Ritorneranno domani (martedì 8 maggio) per un ulteriore tentativo. Il sentimento generale della popolazione è di insofferenza nei confronti dell’ex presidente, colonnello Mohamed Bacar. Intanto la sofferenza e i disagi colpiscono i più poveri e i più deboli. L’economia anjouanese è un’economia di sopravvivenza quotidiana. L’impossibilità, creata dalla situazione, di esercitare i piccoli mestieri, i piccoli commerci, di andare in campagna e a pescare, provocano come conseguenza un immediato disagio alimentare in migliaia di famiglie. Il personale del Progetto AIFO ha fornito latte e riso alle scuole sostenute dal progetto. Lo stesso personale del progetto sta affrontanto il disagio alimentare grazie alle derrate inviate recentemente dall’AIFO. Nonstante la gravità della situazione, il dott. Grillone, Referente del Progetto AIFO, segnala la grande solidarietà manifestata da tutta la popolazione e l’assenza di ostilità da parte dei militari e delle attuali autorità dell’isola nei confronti del personale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.