Non profit

Amici dei Bambini: “Un Albo e un’Authority per il Sad”

Griffini: "Le regole non ingabbiano, servono per lavorare meglio, per i sostenitori e soprattutto i beneficiari. L'Anagrafe è insufficiente, è una sorta di autoregolamentazione"

di AiBi

?Sono anni che Amici dei Bambini, inascoltata, sollecita le istituzioni e la società civile per regolamentare il settore del Sostegno a distanza (Sad) con la creazione di un Albo delle associazioni che sottopongano la volontaria accettazione di controllo da parte di un?Authority dello Stato, per la raccolta e la distribuzione dei fondi ? dice Marco Griffini, presidente di Amidi dei Bambini -: purtroppo dobbiamo arrivare a tristi episodi come questi, che scoraggiano i donatori e si ripercuotono negativamente su tutto il mondo della cooperazione allo sviluppo, per tornare sull?argomento e chiedere a gran forza l?intervento dello Stato?

Dopo l?arresto dei vertici della ong di Genova ? il cui presidente è tra l?altro portavoce del Forum Sad – con la gravissima accusa di associazione a delinquere, Amici dei Bambini torna sulla richiesta di trasparenza e regolamentazione del Sad, nell?interesse dei sostenitori e soprattutto dei beneficiari finali, bambini e famiglie che vivono in paesi in via di sviluppo.

?Le Ong che fanno Sad devono rispondere a una serie di requisiti e le regole devono servire a lavorare meglio, non per vincolare le attività delle associazioni: invocare un?Anagrafe, come lo stesso Forum Sad ha richiesto di recente, è troppo limitativo, si resta in una sorta di autoregolamentazione ? aggiunge Griffini ? Più di tutto, è necessario creare un Albo delle onlus, autorizzate a promuovere e realizzare progetti di Sostegno a distanza, e un?Authority che vigili sull?operato, così come accade già con gli enti per le adozioni internazionali, sottoposti a regole e vigilanza della Commissione per le adozioni (CAI), organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri?.

Per questo Amici dei Bambini lancia un appello e un invito. ?Ci rivolgiamo a tutte le Onlus che non hanno timori nei confronti della regolamentazione, a sostenere la creazione dell?Albo e a accettare volontariamente la vigilanza dello Stato ? conclude Griffini ? Abbiamo sempre invocato lo Stato come controllore non come gestore dei progetti di Sostegno a distanza, che deve essere progetto di sviluppo e mai di assistenza?.

L?associazione, che dai fatti di Genova si ritiene danneggiata (Amici dei Bambini ha vinto nel 2005 l?Oscar di Bilancio per la categoria non profit e il Premio Speciale alla Trasparenza e alla ricchezza dell?informazione, promosso da Ferpi e Sole 24 Ore) si riserva di costituirsi parte civile nel processo penale, invitando le onlus che hanno fatto della trasparenza la loro bandiera a fare altrettanto.

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