Non profit
Farmaci contraffatti. MC rilancia allarme sugli acquisti via Internet
Ogni italiano che ha una e-mail riceve in media 3 proposte di acquisto di farmaci alla settimana
?E? vero che in Italia non c?è il pericolo di acquistare farmaci contraffatti attraverso i canali istituzionali come ha dichiarato oggi Gianni Letta durante l?incontro organizzato dai Nas sui falsi farmaci ? afferma Rossella Miracapillo, responsabile dell?Osservatorio Farmaci e Salute del Movimento Consumatori – ma è un dato di fatto che stia aumentando in maniera preoccupante il fenomeno degli acquisti via Internet?.
Secondo una ricerca presentata dal presidente del Movimento Consumatori Lorenzo Miozzi, nel corso di una tavola rotonda sulla contraffazione tenutasi lo scorso 28 novembre 2005, il 65% dei casi di contraffazione di medicinali riguarda i Paesi in via di sviluppo a causa della scarsità di regolamentazione e controllo sull?importazione, produzione e commercializzazione dei farmaci. La contraffazione dei prodotti farmaceutici non è comunque un problema che riguarda solo questi Paesi. In Europa e Nord America ci sono segnali insistenti che il fenomeno è in forte aumento. Gli uffici doganali dell?UE hanno stimato che nel 2001 siano state sequestrate circa 4 milioni di scatole e confezioni contraffatte, pari al circa il 10% degli oltre 42 milioni di oggetti falsi bloccati alle frontiere. Inoltre, la contraffazione farmaceutica provocherebbe in media la perdita di 17mila posti di lavoro (compreso l?indotto) e un danno economico pari a oltre 2 miliardi di euro. La contraffazione si esplica nella semplice assenza di qualsiasi principio attivo nel medicinale, con dosaggi sballati oppure nella produzione di preparati in condizioni igieniche non ottimali.
?Ogni italiano che ha una e-mail riceve in media 3 proposte di acquisto di farmaci alla settimana ? continua la Miracapillo ? e i farmaci più acquistati risultano quelli che servono ad incrementare e a migliorare prestazioni sia fisiche che mentali. I siti da cui provengono le proposte di vendita si trovano in paesi come la Nuova Zelanda, l?Australia, luoghi senza legislazione specifica in merito.
Per questo riteniamo necessari accordi transnazionali, per il coordinamento delle normative e che aumentino i controlli ispettivi per le merci in arrivo, specie quando si tratta di farmaci.
Inoltre, ribadiamo la necessità che i consumatori siano informati sull?attività di controllo degli organismi preposti e siano messi al corrente dei sistemi di prevenzione, ma soprattutto sui rischi cui vanno incontro con l?assunzione di farmaci acquistati via Internet o in canali non ufficiali? .
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