Non profit

“Global boys” del 2005: esploratori senza frontiere tra rischi e opportunità

Possibilità di viaggiare, facile accesso alle tecnologie e nuove fruizioni culturali offrono agli adolescenti una serie di nuove opportunità alle quali si accompagnano nuovi rischi.

di Telefono azzurro

Giunge quest?anno alla 6° edizione il Rapporto Nazionale sulla Condizione dell?Infanzia e dell?Adolescenza che Eurispes e Telefono Azzurro presenteranno a Roma, venerdì 18 novembre 2005 alle ore 11, presso la Biblioteca Nazionale (Sala delle Conferenze – Viale Castro Pretorio, 105). 1.200 pagine di testo, dense di contenuti e arricchite da dati e tabelle che, attraverso un?analisi fitta e serrata, fotografano il mondo dell?infanzia e dell?adolescenza. All?interno del 6° Rapporto due le grandi indagini svolte sul campo. La prima, condotta sull?infanzia, ha tracciato l?Identikit del bambino attraverso un questionario somministrato a ragazzi di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, frequentanti la terza, quarta e quinta classe delle elementari e la prima classe della scuola media. La seconda è stata diretta alla costruzione dell?Identikit dell?adolescente, attraverso un questionario somministrato a ragazzi appartenenti alla fascia di età 12-19 anni, frequentanti la seconda e la terza media o una delle cinque classi degli istituti superiori. Una grande operazione svolta all?interno del mondo scolastico che attraverso la rilevazione sul campo ha riguardato e interessato 52 scuole di ogni ordine e grado. I questionari analizzati sono stati 2.044 per quanto riguarda l?infanzia e 2.470 per l?adolescenza. VERSO L?IO GLOBALE «Global boys: sono i giovani ad identità globale ? dichiara il Presidente dell?Eurispes, Prof. Gian Maria Fara. La crescita esponenziale delle possibilità di ampliare la propria rete relazionale e amicale (soprattutto grazie ai nuovi apparati tecnologici e ai nuovi media) e, allo stesso tempo, di conoscere altre realtà geografiche e fisiche diverse da quelle di origine caratterizzano sempre più le nuove generazioni. Il processo di integrazione europea, la diffusione di programmi di scambio culturale e scolastico, la maggiore propensione alla mobilità, l?abbattimento delle tariffe aeree, hanno portato ad un sensibile incremento degli spostamenti nazionali ed extranazionali da parte delle giovani generazioni. Lo dimostra il fatto che quasi il 73% degli adolescenti tra i 12 e i 19 anni hanno avuto occasione di effettuare viaggi all?estero. I ragazzi inoltre viaggiano durante tutto l?arco dell?anno e non solo in occasione delle vacanze estive, pasquali o natalizie, ma anche per settimane bianche (19%) o in periodi che non necessariamente coincidono con una particolare ricorrenza (32,6%). Una generazione che cambia dunque, all?interno della quale i giovani sono ?nuovi esploratori? che muovono i propri passi in un mondo ormai globalizzato. Il Rapporto di quest?anno ? conclude Fara ?offre un percorso di lettura delle opportunità, ma anche dei rischi, ad esse connessi, a cui i giovani sono sempre più esposti». «I ragazzi dell?e-generation ? commenta il Presidente de il Telefono Azzurro, Prof. Ernesto Caffo ? hanno tutto e accesso a tutto, ai massimi livelli. La tecnologia permette loro di esplorare mondi prima sconosciuti e di rapportarsi al mondo in maniera immediata. Al di là, delle nuove tecnologie, dei nuovi linguaggi, delle nuove modalità relazionali, che richiedono nuove competenze e maggiore attenzione anche da parte degli adulti, continua il Presidente di Telefono Azzurro, restano però i bisogni di sempre: quelli di essere ascoltati e tutelati di fronte alle situazioni nelle quali si profilano rischi per la loro salute. Come rispondere? Sono necessari adulti, genitori, insegnanti, educatori, capaci di parlare e comprendere il loro linguaggio, sensibili alle novità, ai cambiamenti e alle nuove problematiche. Per questo Telefono Azzurro continua a mettere a disposizione dei giovani il proprio know-how e nuovi strumenti di ascolto e intervento. Ultimo il 114 Emergenza Infanzia: il numero di emergenza che accoglie le segnalazioni di problematiche o situazioni di pericolo specifiche dell?infanzia e dell?adolescenza. Pericoli reali e virtuali». I BAMBINI PICCOLI INTERNAUTI CRESCONO. TRA WRESTLING E VIDEOGIOCHI I BAMBINI SENZA FAVOLE Tv. Quasi un terzo dei bambini intervistati (32,6%) segue la Tv da una a 3 ore al giorno, mentre quasi un altro terzo (32,3%) la segue per meno di un?ora al giorno. Il 13,5% dei bambini non guarda la televisione tutti i giorni. Il 7,6% del campione afferma di guardare quotidianamente la Tv dalle 3 alle 5 ore ed un preoccupante 8,4% afferma di guardarla addirittura per più di 5 ore. Fra i maschi sono leggermente più numerosi che fra le femmine i forti consumatori di televisione: il 10,2% dei bambini guarda la Tv per più di 5 ore al giorno, contro il 6,9% delle bambine; il 9,7% dei maschi la guarda 3-5 ore al giorno, contro il 5,6% delle femmine. Tra le bambine, per contro, è più elevata la percentuale di chi non guarda la Tv tutti i giorni (16,8% contro il 10,4% dei coetanei maschi) e di chi la segue per meno di un?ora al giorno (34,5% contro 29,7%). Nelle Isole si trova la più alta percentuale di bambini ?forti consumatori?, quelli cioè che dedicano alla Tv più di 5 ore al giorno: 16% contro una media nazionale dell?8,4%. ?Bollino rosso? rispettato. Più della metà dei bambini (54,7%) afferma di non guardare mai trasmissioni con il bollino rosso; il 21,6% guarda invece programmi col bollino rosso in compagnia di persone adulte, il 6,3% con amici o fratelli, il 14,5% anche da solo. Le bambine sono in generale più rispettose del bollino rosso, ben venti punti percentuali separano infatti i due sessi: il 64,5% delle femmine non guarda mai trasmissioni col bollino rosso, contro il 44,3% dei maschi. Sono invece il 22,2% i bambini che ne fruiscono anche da soli, a fronte del 7,2% delle bambine. Il 62,9%, contro il 27,4%, dei bambini trova disturbanti le immagini di guerra e/o di morte mostrate dai telegiornali. Al secondo posto si collocano le scene di sesso e di nudo, fastidiose per il 58,5% dei bambini (non fastidiose per il 30,8%). Il 56,6% dei piccoli intervistati si dice infastidito dalla volgarità e dalle parolacce in Tv, il 53,8% dalle scene di violenza in film o telefilm, il 50,9% dalle persone che parlano di questioni intime e private nelle trasmissioni televisive. L?unico caso di situazione mostrata dalla televisione che non infastidisce la maggioranza dei bambini è rappresentata dalle liti in Tv (danno fastidio al 38,9%, non danno fastidio al 47,2%). Wrestling. Il 49,6% dei bambini segue il wrestling e lo apprezza. Il 23,7% dice invece di non seguirlo perché non gli interessa, il 13,6% afferma di non seguirlo perché è troppo violento, il 6,3% perché i genitori non vogliono, il 3,4% perché non sa cosa sia. In particolare, il wrestling è più seguito dai bambini (69,2%), ma è apprezzato anche da un rilevante 30,5% delle bambine. Il wrestling è realmente entrato nell?immaginario dei più piccoli, al punto da suscitare comportamenti di emulazione: infatti al 31,6% dei bambini è capitato di lottare contro qualcuno come nel wrestling. Uso del computer. La stragrande maggioranza dei bambini (82,1%) utilizza il computer, ma sono più le femmine (83,3%) rispetto ai maschi (81,6%) ad usarlo. Nel 30,7% dei casi i bambini hanno imparato ad utilizzare il pc grazie all?aiuto dei propri genitori, mentre nel 30,4% l?apprendimento è avvenuto a scuola. Ben il 24,4%, un quarto del campione, si dichiara autodidatta. Piccoli Internauti. I bambini che navigano in Internet sono il 46,8%. I frequentatori del web rappresentano una quota lievemente maggioritaria tra i maschietti (50,2%), mentre tra le loro coetanee l?utilizzo della rete è meno diffuso (43,9%). I bambini sembrano essere ben consapevoli delle diverse potenzialità della rete e la usano in modo versatile. Sebbene, infatti, giocare con i videogiochi e scaricare musica, film, video e quant?altro rientrino tra le abitudini di una quota maggioritaria di bambini (utilizza Internet per questi fini rispettivamente il 61,7% ed il 50,8% del campione), e circa un terzo di essi utilizzi Internet per partecipare a giochi di ruolo (32%), l?uso della Rete non è limitato solo al divertimento. La stragrande maggioranza degli intervistati (il 61,2%) utilizza Internet anche per cercare informazioni di proprio interesse, mentre una minoranza considerevole di bambini (il 48,7%) ne fa un utilizzo strumentale alle attività di studio, per la ricerca di materiale utile. Una quota significativa, seppur minoritaria, di bambini utilizza Internet anche per sfruttarne le potenzialità relazionali: leggere e scrivere regolarmente su un forum di proprio interesse (21,7%), comunicare tramite la posta elettronica (21,3%) e/o tramite chat (13,7%). Meno diffusa la lettura di blog (9,1%). Preoccupante invece il dato relativo alla ricerca di cose proibite sul web, praticata da oltre un bambino su dieci (11%). Navigazione senza tempo. Il tempo di fruizione di Internet divide il campione in tre gruppi differenti. Nel primo, il più numeroso, rientrano i bambini che non fanno un uso quotidiano della Rete (53,7%). Del secondo fanno parte quanti utilizzano Internet tutti i giorni ma in maniera tutto sommato abbastanza contenuta (31,8% del campione): non più di mezz?ora (16,9%), dai 30 ai 60 minuti (8,6%), o per una-due ore al giorno (6,3%). Il terzo gruppo (5,9%) è infine costituito dai bambini che passano una parte considerevole e significativa della propria giornata davanti ad Internet: dalle due alle quattro ore (2,2%) o anche più (3,7%). Agenzie di socializzazione. La famiglia e la scuola, oltre a costituire le principali agenzie di socializzazione, continuano a rappresentare per i bambini i maggiori veicoli di apprendimento: l?84,8% del campione, infatti, si divide tra quanti ritengono di imparare più cose dai propri genitori (43,4%) e coloro che individuano nella scuola la maggiore agenzia formativa (41,4%). Minore il ruolo di amici e mezzi di comunicazione: poco più di 3 bambini su 100 ritengono di imparare più cose dai media (Tv, giornali, Internet) ed appena l?1,4% afferma di arricchirsi dal punto di vista formativo soprattutto grazie ai propri compagni di giochi. Il 5,3% dei bambini impara dai libri. La famiglia e la stretta cerchia di amici costituiscono, per i bambini, i principali punti di riferimento per confidare i propri problemi e in particolare nel 36,6% delle risposte sono i genitori ad essere i confidenti principali. Al secondo posto, con una percentuale del 18,9%, troviamo gli amici più stretti. È comunque alta la percentuale di bambini che dichiara di non confidare il sentimento di tristezza (15,9%) o di confidarlo solamente dietro esplicita domanda (10,4%). Rispetto ai sentimenti di solitudine, incomprensione, incapacità e diversità, i bambini rispondono in maniera piuttosto decisa dando grande risalto alla solitudine che è una condizione sentita dal 47,4% dei bambini intervistati, con le risposte affermative che superano quelle negative (45,9%). Quali i mezzi di comunicazione più apprezzati? La classifica vede in testa la televisione, preferita dal 39,2% degli intervistati, seguita dai libri (20,8%), dai fumetti (11,2%) e dalla radio (11,1%). Significativo anche l?apprezzamento per Internet, considerato il mezzo di comunicazione prediletto da circa un bambino su 10, mentre appena il 2,7% dei piccoli intervistati preferisce riviste e giornali. Telefonino. La metà dei piccoli intervistati, il 51,5%, delle bambine ed il 49,4% dei maschietti possiede un cellulare. Il 45,9% di essi utilizza forme di abbreviazione nella scrittura di sms, mentre il 13,9% non utilizza il cellulare per inviare messaggi. Tempo libero? ?elettronico?. I bambini tendono sempre più a divertirsi con giochi di tipo elettronico: videogiochi e playstation si collocano al primo posto (43%), seguiti dai giochi da tavola (pari al 14,8%). Solo il 12,2% ama giocare con le bambole, mentre i peluches occupano il cuore del 7,7% dei bambini e il 6,5% si diletta con costruzioni e puzzle. Il disegno invece è un?attività abituale per la maggioranza dei bambini (68,7%). Il piacere della lettura per il 43% dei bambini è riservato ai fumetti e una percentuale simile (39,6%) è solita dipingere. ?Appassionati? lettori. Circa un bambino su tre afferma di leggere da uno a tre libri l?anno, il 22,3% supera addirittura i 12 libri in un anno. Dichiara di avere abitudini opposte il 14,4% dei bambini intervistati che risulta completamente disinteressato alla lettura di testi extra-scolastici. Viaggi e vacanze. Il 61,1% dei bambini non ha mai avuto occasione di andare all?estero, mentre il 34,8% ha avuto questa opportunità. I bambini residenti nell?Italia settentrionale hanno avuto maggiori possibilità di viaggi all?estero: nello specifico il 56,1% del Nord-Ovest e il 50,6% del Nord-Est hanno visitato un paese straniero, mentre la percentuale più bassa si registra nelle Isole (solo il 22,2%). Anche al Sud la quota di coloro che hanno visitato paesi esteri è piuttosto contenuta (22,7%) se paragonata alla media nazionale (34,8%) e alle risposte dei bambini residenti nel Settentrione. Bambini e cultura. La maggior parte dei bambini (72,8%) dichiara di andare a mostre e musei, mentre solo il 23% non vi si reca mai. In particolare, il 38,1% sostiene di recarsi in questi spazi qualche volta, il 23,3% raramente, l?11,4% spesso. La maggior parte di essi (59%) visita musei perché ritiene piacevole andarci. La restante parte si divide tra chi è obbligato ad andarci con i genitori (9,1%) e chi è invogliato dagli insegnanti (12,9%). Svanisce l?idea romantica dei genitori che raccontano le favole ai figli: ben 1/4 dei bambini non hanno mai ascoltato favole raccontate dai loro genitori. Il 39,3% dichiara di aver partecipato a questo rito familiare solo qualche volta. Il 30,9%, invece, dice che i genitori raccontano loro le favole spesso (16%) o sempre (14,9%). Accoglienza. Più della metà dei bambini manifesta sentimenti di affetto, maturità e sensibilità nei confronti degli immigrati: il 52,8% del campione desidera per gli immigrati accoglienza e pari diritti. Viceversa sono pochi (7,1%) coloro i quali auspicano l?accoglienza contestando allo stesso tempo la parità dei diritti. Sentimenti di intolleranza si riscontrano nel 23,7% dei casi: circa un bimbo su dieci (9,9%) afferma che gli immigrati debbano essere allontanati dal territorio italiano e il 13,8% ammette l?accoglienza a condizione che possa rivelarsi utile per il bene del Paese. Una quota consistente del campione invece (16,4%) ha preferito o non ha saputo esprimere la propria opinione. Il mondo dei valori. L?amicizia e la famiglia vedono attribuirsi molta importanza rispettivamente dall?80,5% e dall?85,1% dei bambini. Anche la religione suscita interesse: la considera importante complessivamente il 74,8%. La maggior parte dei bambini coglie la disponibilità dei genitori a fare sacrifici per loro (81,9%). Circa tre intervistati su quattro (75,4%) avverte nei genitori la capacità e la volontà di capirli e poco più della metà del campione (58,5%) li considera come un modello di comportamento. D?altra parte, quasi un bambino su dieci (9,3%) lamenta l?assenza del genitore e il 15,4% non hanno voluto o non hanno saputo rispondere a questa domanda. I soldi conquistano nel complesso il 52,3% del campione, mentre sul tema del successo c?è una frammentazione: il 21,5% non attribuisce alcuna importanza, il 28,4% l?assegna ma in misura marginale, il 24% si dichiara abbastanza interessato e il 16,6% le attribuisce molta importanza. ?Segugi randagi e piccoli di gorilla?. Ben il 78,9% dei bambini dichiara di utilizzare strategie attive contro il bullismo. I minori asseriscono, infatti, di contrapporsi alle prepotenze di un coetaneo su un altro chiedendo aiuto ad un adulto nel 27,5% dei casi, dicendo al prepotente di smetterla nel 27,7% dei casi e aiutando la vittima ad uscire dalla situazione nel 23,7% dei casi. Il 3,9% ammette di unirsi al bullo dominante facendo a sua volta il prepotente, lo 0,9% dice di trovare divertente ciò che il bullo fa e dice. Il 4,6% dice di guardare e far finta di niente perché non sono fatti propri, mentre il 4,5% si allontana prima che il prepotente prenda di mira anche lui. I bambini denunciano di subire prevalentemente brutti scherzi (42,3%). Il 39,6% dei bambini dichiara di subire provocazioni e/o prese in giro ripetute e il 33,6% offese immotivate ripetute. Tra i minori il 20,2% si dichiara minacciato da coetanei o ragazzi più grandi, il 12,6% subisce furto di oggetti e/o cibo, mentre il 4,8% viene derubato. Il 12,1% dichiara di essere stato vittima di episodi di bullismo diretti fisici, ossia di percosse ripetute: il 14,9% sono maschi e il 9,5% sono femmine. I luoghi di prevaricazione e percezione del bullismo. I luoghi più indicati sono stati la scuola (32,3%) e la strada e la piazza (27,3%). Considerando che i bambini tra i 7 e gli 11 anni si recano saltuariamente nei bar e nei locali, la percentuale di abusi che avviene in questi spazi, pur attestandosi all?8,4%, è elevata. Oltre 1/3 dei bambini (37,7%) pensa che i bulli si vogliano sentire più grandi e più forti. Il 26,6% ritiene che si vogliano far notare, mentre il 16,9% afferma che i bulli sono dei sadici che agiscono per il gusto di infierire su chi è più debole. L?8,3% giustifica i bulli e dichiara che le loro azioni sono dettate dalla voglia di scherzare. Il 37,9% dei bambini li ritiene prepotenti e l?11,5% li considera cattivi, mentre solo il 30,7% delle bambine li definisce prepotenti e appena il 7,5% cattivi. GLI ADOLESCENTI E-GENERATION DI FRONTE ALLO SPECCHIO Adolescenti e Tv. Il 51,2% dei ragazzi intervistati, la metà del campione (51,2%) guarda la televisione da 1 a 3 ore al giorno; il 19,3% la segue invece per meno di un?ora, il 12,8% da 3 a 5 ore, il 10,1% non guarda la televisione tutti i giorni, il 5% la segue per più di 5 ore al giorno. Ben il 68,3% dei ragazzi guarda i programmi televisivi con il bollino rosso. I ragazzi sono disturbati soprattutto dalle persone che parlano di questioni intime e private nei talk show (49,7%) ma anche dalle persone che litigano nei talk show o nei reality show (41,8%), dalle immagini di guerra e/o morte nei telegiornali (41,1%) e dalla volgarità e dalle parolacce (40,3%). Risultano invece sgraditi solo ad una minoranza di ragazzi le scene di violenza nei film o nei telefilm (20,3%) e le scene di sesso e/o nudo nei film o telefilm (19,3%). E-generation. La diffusione e l?utilizzo del computer fra i ragazzi si attesta all?89,4%. Rimane un 9,8% di ragazzi ancora penalizzati da un analfabetismo informatico. Allo stesso modo è alta la percentuale dei ragazzi che navigano: l?81,1%. In particolare, la quota di utilizzo di Internet cresce costantemente all?aumentare dell?età: 72,3% dai 12 ai 14 anni, 83,4% dai 15 ai 16 anni, 87,2% dai 17 ai 19 anni. Internet: tra studio e pirateria. Ben il 93,6% dei ragazzi che navigano in Rete ricercano informazioni di proprio interesse. Estremamente diffuse sono anche la ricerca di materiale per lo studio (83%) e l?abitudine di scaricare musica, film, giochi, video da Internet (70,5%). Il 53,7% dei giovani navigatori comunica tramite posta elettronica e il 37,9% anche tramite chat. Il 43,9% gioca con i videogiochi online. Risultano invece meno frequenti la ricerca in Rete di cose proibite (24,2%), la partecipazione a giochi di ruolo (18,6%), la partecipazione a forum (17,8%), la lettura dei Blog (14%). Giovani pirati informatici: la percezione dell?illegalità. Il 35,8% dei ragazzi ritiene che scaricare materiale dalla Rete è comodo e non ci trova niente di male; il 35,3% lo considera lecito perché cd e dvd costano troppo. Il 18,4% degli intervistati, invece, non trova giusto questo comportamento, tuttavia non lo considera grave; solo secondo il 3,1% si tratta di un vero e proprio furto da punire severamente. Tempi di navigazione. Il 44,3% dei ragazzi non si connette ad Internet tutti i giorni, il 9,7% lo fa dai 5 ai 30 minuti al giorno, il 10,2% da 30 minuti ad un?ora al giorno, il 7,5% da 1 a 2 ore al giorno, il 3,2% da 2 a 4 ore al giorno, il 4,3% oltre 4 ore al giorno. L?uso del telefonino. Il 96,4% degli adolescenti possiede un telefonino tutto suo. Fra i ragazzi di 12-14 anni il telefonino personale è lievemente meno diffuso (93,3%) che fra quelli di 15-16 anni (98,9%) e quelli di 17-19 anni (97,7%). Nuove tendenze tecnologiche. Il lettore dvd è l?apparecchio più diffuso, lo possiede infatti ben l?86,7% dei ragazzi intervistati. Molto diffuso risulta anche il masterizzatore (69,9%). Più della metà del campione (56,3%) possiede un lettore Mp3. Il 50,2% dei ragazzi dice di possedere una telecamera digitale, il 48,2% un dvd recorder. Sono invece meno diffusi gli I-pod (11,7%), utilizzati per costruire vere e proprie compilation di canzoni in base ai gusti personali e ascoltarle in qualunque luogo. Make up: un?abitudine irrinunciabile. Ben il 57,8% delle ragazze si trucca spesso (30,8%) o sempre (27%). Appena il 6,9% non si trucca mai, mentre una su tre (il 30,1%) lo fa in occasioni particolari ed il 2,6% ha provato a truccarsi solo per gioco. Appena il 17,8% delle intervistate di età compresa tra i 12 e i 14 anni afferma di non aver mai fatto uso di trucchi (11,2%) o di aver provato a truccarsi solo per gioco (6,6%). Il 39,6%, diversamente, si trucca in occasioni particolari, mentre per la maggioranza di esse il maquillage rappresenta già un?abitudine quotidiana: ben il 40,8%, infatti, si trucca spesso (23%) o sempre (17,8%). Due ragazze su tre tra le adolescenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni ed oltre il 68% delle intervistate più mature (17-18 anni) ricorrono al trucco spesso o continuamente. L?84% delle intervistate ha iniziato a truccarsi prima dei 15 anni. Nello specifico, il 77,3% delle adolescenti ha iniziato a farlo tra gli 11 e i 14 anni, mentre il 6,7% ha abbandonato la faccia acqua e sapone ancora più precocemente, tra i 7 e i 10 anni (4,9%) o ancora prima (1,8%). Il 12,9%, infine, ha cominciato a truccarsi dopo i 15 anni. La moda del piercing. Il 25,7%, vale a dire oltre un quarto del campione, ha dichiarato di essersi fatto almeno un piercing. Ben il 35,7% delle ragazze ha almeno un piercing, contro il 14,8% dei ragazzi. Il 16% dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni ha almeno un piercing, contro il 26,3% degli adolescenti tra i 15 e i 16 anni ed il 34,2% degli intervistati più maturi. La parte del corpo privilegiata per il piercing è il classico orecchio ? il 77,4% di quanti vi hanno fatto ricorso almeno una volta ? ma non mancano scelte più inusuali: uno su tre (il 33,2%) si è fatto il piercing sul naso, il 14,6% sulla pancia, l?8,2% sul labbro, il 6,7% sulla lingua ed il 5,2% sul sopracciglio. A quanti, la maggior parte (40,6%), ritengono che si tratti di una moda, si accompagna chi ritiene che esso sia un rischio per la salute (9,9%) o che sia brutto esteticamente (5,1%), ma anche quanti pensano che il piercing rappresenti un modo per trattenere un ricordo (4,7%) o per rendersi più belli (12,2%). Forma di trasgressione per circa un adolescente su dieci (10,6%), il piercing rappresenta, poi, per una parte di essi, un modo di distinguersi dagli altri (11,4%) o di dimostrare di essere adulti (1,5%). Ricorso alla chirurgia estetica. Il 2% dei ragazzi sostiene di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica. La stragrande maggioranza (il 96%) non vi ha fatto ricorso, mentre il 2% non ha voluto rispondere. Tra gli intervistati che hanno fatto ricorso alla chirurgia estetica, il 17,2% lo ha fatto in seguito ad un incidente. Un buon 21,2%, diversamente, è ricorso alla chirurgia estetica per correggere un difetto evidente (11,1%) o diventare più attraente (10,1%), mentre per il 5% si è trattato di una scelta etero-guidata, cui si è giunti attraverso il consiglio di amici (2%) o genitori (3%). La maggior parte ha preferito, tuttavia, non indicare la ragione del ricorso alla chirurgia estetica (55,6%). Consumi e scelte d?acquisto. Il 76,7% dei ragazzi assume nei confronti del consumo un atteggiamento coscienzioso: un prodotto si acquista principalmente perché serve o perché il prezzo lo permette. Il 59,9% afferma di dare importanza soprattutto all?utilità del prodotto, mentre il 16,8% considera decisivo soprattutto il prezzo. D?altra parte, l?11,4% considera questione prioritaria, nei propri acquisti, la marca o il fatto di avere visto il prodotto in pubblicità. Mentre per il 5,3% ritiene importante soprattutto che il prodotto sia di moda o che ce l?abbiano gli amici. Il 2,8%, infine, considera più importante il fatto che il prodotto debba essere di proprio gradimento. Un buon 18% di intervistati afferma di non avere interesse a seguire le tendenze del momento, mentre poco meno di 2 adolescenti su tre (il 65,7%) si vestono seguendo la moda solo se quello che è di moda è davvero di loro gradimento. Solo per una parte più contenuta del campione (il 15,5%) vestirsi seguendo la moda rappresenta un must. La stragrande maggioranza degli adolescenti che segue la moda (il 73,5%) lo fa per il proprio gradimento. Per un buon 14,7%, invece, si tratta di adeguarsi alle tendenze del momento per non sentirsi all?antica. Solo una parte contenuta di adolescenti afferma di seguire la moda perché lo fanno gli amici (1,8%) o i propri idoli (1,8%). Una buona parte degli adolescenti (il 52,4%) non ha a disposizione molti soldi per i propri acquisti: il 28,1% ha una paghetta settimanale tra l?1 e i 10 euro, mentre il 24,3% può contare su non più di 20 euro a settimana. Non mancano quanti usufruiscono di una paghetta settimanale generosa, compresa tra i 21 e i 30 euro (12,1%) o che hanno una disponibilità di denaro ancora maggiore (17%), ma accanto ad essi vi è un buon 9,1% di adolescenti che non può contare per le proprie spese su alcuna somma. In cima agli acquisti degli adolescenti intervistati vi sono innanzi tutto le ricariche per il cellulare (27,7%) e i capi d?abbigliamento (23,9%), seguite da snack e altri prodotti alimentari (15%) e accessori e articoli di profumeria (6,2%). Un ragazzo su dieci spende soprattutto per acquistare videogiochi (4%) cd e film (6%) mentre l?8,1% preferisce acquistare con maggiore frequenza libri, fumetti o riviste. Infine, circa 3 adolescenti su 100 utilizzano la propria paghetta principalmente per comprare le sigarette. Giovani lettori. La lettura risulta un?attività abbastanza diffusa tra i giovani: quasi un intervistato su due afferma di leggere libri (47,9%) e il 24,5% ama i fumetti. Il 42,1% del campione si dedica al disegno, mentre il 24,6% suona uno strumento musicale e il 23,4% ha l?abitudine di tenere un diario. Una quota pari al 16% degli intervistati ama dipingere e il 13,2% scrive poesie e/o racconti. Complessivamente, i ragazzi intervistati si mostrano dei discreti lettori: il 40,1% afferma di leggere da uno a tre libri l?anno, il 19,3% arriva ad un numero che oscilla fra i 4 ed i 7 e l?8,4% supera i 12 libri in un anno. Una percentuale più contenuta (pari al 7,7%) legge mediamente dagli 8 ai 12 libri all?anno. Ben il 21,5% dei giovani afferma, invece, di concentrarsi esclusivamente sui testi scolastici, escludendo dalle proprie letture tutti gli altri libri. Fruizioni culturali. La maggioranza dei ragazzi intervistati ha avuto sporadiche occasioni di visitare mostre e musei (il 43%), mentre circa uno su tre (il 33%) lo ha fatto spesso e il 6,2% vi si reca addirittura sempre. Ha abitudini completamente opposte il 16,7% degli adolescenti, che non visita mai mostre e musei. Tra coloro che effettuano visite culturali, il 40,3% afferma di visitare mostre e musei per piacere personale e non, come accade ad altri coetanei, perché sono obbligati da insegnanti (35,6%) o dai genitori (10%). Sì?viaggiare. Ben il 72,7% degli intervistati ha avuto la possibilità di fare viaggi all?estero, mentre il 26% non ha mai avuto questa opportunità. Una quota elevatissima di ragazzi (87,1%) afferma di compiere viaggi in occasione delle vacanze estive, il 33,2% anche in prossimità del Natale ed il 22,1% per le festività pasquali. Il 21,9% si concede la settimana bianca e il 19,8% intraprende un viaggio in corrispondenza con ponti festivi. Molto elevata (32,6%) la percentuale di ragazzi che decide di compiere viaggi in periodi che non corrispondono ad alcuna occasione particolare. Quasi la metà degli intervistati (esattamente il 48,1%) ha trascorso le ferie estive con la propria famiglia. Gli altri si sono organizzati in maniera autonoma condividendo l?esperienza con uno o più amici nel 30,4% dei casi, con un gruppo organizzato nel 4,5% e con fratelli e sorelle (senza i genitori) nell?1,7%. Il 13,2% del campione non ha avuto occasione di compiere viaggi durante la scorsa estate. Tra le mete suggerite per le proprie vacanze, i ragazzi hanno scelto prevalentemente il mare (ben il 72,6%), seguito, a grande distanza, dalla montagna (13,5%) e con percentuali più contenute da tutte le altre destinazioni: città d?arte (5,7%), campagna (2%), lago (0,8%). Una discreta percentuale (2,5%) ha indicato tra gli ?altri luoghi? i parchi divertimento o i parchi acquatici quali mete in cui trascorrere volentieri una vacanza. I ragazzi sembrano preferire la vacanza girovaga (26,2%) e considerano il camper la soluzione ideale per i propri viaggi; a seguire, il 24,7% degli adolescenti ama trascorrere la vacanza tranquillamente in albergo (24,7%) o esprime il desiderio di fare una crociera (23,2%). Una quota più contenuta (10,6%) sceglie l?agriturismo, il 4,8% preferisce il campeggio e il 3,1% il villaggio turistico. Giovani tifosi. Ben il 45,7% del campione dichiara di non andare allo stadio per mancanza di interesse, la parte restante si divide tra tifo appassionato e timidi entusiasmi. Solo il 7,4% degli intervistati frequenta regolarmente lo stadio e circa un ragazzo su tre (29,1%) vi si reca in maniera più sporadica. Altri ragazzi preferirebbero seguire le partite di calcio allo stadio ma evitano di farlo perché intimoriti dai frequenti incidenti (3,6%) o perché non saprebbero con chi andare (9,8%). Gli amici al primo posto. Il 97,7% del campione attribuisce molta (85%) e abbastanza (12,7%) importanza all?amicizia e il 96% molta (81,1%) e abbastanza (14,9%) importanza alla famiglia. A seguire, anche l?amore occupa un posto di primaria importanza per i ragazzi che si esprimono in questo senso nel 92% dei casi. D?altra parte, l?aspetto fisico è ritenuto complessivamente (79,1%) importante da quasi otto ragazzi su dieci (abbastanza e molto importante rispettivamente per il 55,1% e il 24% del campione). Seguono i soldi (?molto? e ?abbastanza? importanti complessivamente per il 76,8% dei giovani) e il successo (la pensa così il 61,3% del campione). In coda alla classifica si colloca la religione, ritenuta importante soltanto dal 55,1% degli adolescenti (?molto? e ?abbastanza? rispettivamente per il 16,3% e il 38,8% del campione). Sacrifici e comprensione: i genitori come modello. Il giudizio sui genitori espresso dagli adolescenti assume una connotazione prevalentemente positiva. La quasi totalità degli intervistati (92,3%) considera i propri genitori pronti a fare sacrifici per loro e circa i 3/4 degli adolescenti intervistati (77,7%) li erige a modello di comportamento. Il 73,4% degli adolescenti asserisce che i genitori sono capaci di comprenderli e l?88,1% non li considera ?troppo assenti?. Le grandi tematiche. Il 58,2% dei giovani si è detto favorevole al divorzio contro il 39,9% che la pensa diversamente. La fecondazione artificiale divide sostanzialmente il campione tra il 47,9% dei favorevoli e il 46,6% contrari. Sull?aborto invece si evince una sensibilità maggiore dei ragazzi, che si sono dichiarati contrari nel 52,2% dei casi e favorevoli in misura inferiore (43%). La pena di morte riscuote l?approvazione di quasi 1/4 degli intervistati (22,6%), mentre sull?eutanasia le idee non sembrano essere molto chiare: sebbene la maggior parte dei ragazzi (40%) sia favorevole a questa pratica, il 21,4% ha risposto di non conoscerne il significato. La sensazione più diffusa tra gli adolescenti, alla vista dei ragazzi che chiedono l?elemosina per strada, è la stessa di quella manifestata dai bambini: il dispiacere (76,8%). Tra gli adolescenti è molto alta la percentuale di coloro i quali in tali circostanze provano un senso di diffidenza (19,8%) e di indifferenza (9,1%). Poco più di un giovane su dieci (13,1%) afferma di intenerirsi in presenza di ragazzi che chiedono elemosina. Per quanto riguarda invece il giudizio degli adolescenti nei confronti dei coetanei che compiono reati emerge che nel 62,7% dei casi esso si basa sulla comprensione. Quasi la metà del campione (46,5%) considera inconsapevoli delle loro azioni i giovani autori di reati e per il 16,2% degli adolescenti intervistati si tratta solo di una circostanza sfortunata della vita. Un adolescente su cinque (20,5%) si rivela invece più critico nei giudizi e definisce disonesti i coetanei che compiono reati. Solo il 6,6% intravede nella cattiveria degli autori la spinta motivazionale a questo tipo di devianza. Per quanto riguarda l?opinione sulla presenza degli stranieri nel nostro Paese, gli adolescenti esprimono solo nel 31,6% dei casi l?opinione secondo cui gli immigrati dovrebbero essere accolti e avere gli stessi diritti degli italiani. Circa un ragazzo su quattro (22,6%) dichiara invece di essere totalmente in disaccordo e vorrebbe vedere allontanati dal territorio italiano gli immigrati. Più cauto ma diffidente il 28,2% degli adolescenti disposto ad accettare gli immigrati a patto che questi si rivelino utili al Paese. Infine l?8,6% degli intervistati non concederebbe agli immigrati la parità dei diritti, anche se ritiene sia giusto accoglierli. Il rapporto con il luogo in cui i ragazzi vivono. Quasi la metà degli intervistati (48,9%) ha risposto di trovarsi abbastanza bene nella città in cui vive ed il 35,8% si ritiene molto appagato. Non la pensa così circa un ragazzo su dieci (11,1%) che dichiara di vivere ?poco? bene nella propria città. I meno soddisfatti della propria città risultano essere i giovani residenti nelle Isole. Solo il 14,4% di quest?ultimi ha espresso alto gradimento, a fronte di un valore medio delle altre aree geografiche pari al 38,8%. Tra i motivi della loro insoddisfazione, i giovani hanno indicato nella carenza di spazi a loro dedicati (25,5%) e nella mancanza di stimoli e di iniziative interessanti (22,3%) le ragioni della loro scontentezza. Al contrario, una visione più ottimista si riscontra nel 14,2% dei ragazzi intervistati che affermano di non trovare nulla che non piaccia. Il resto del campione si suddivide tra il 7,3% di coloro i quali temono la delinquenza, il 6,7% che lamentano l?inquinamento e il 6,4% infastidito dal traffico o caos. Giovani senza manie di protagonismo. La sicurezza in se stessi e l?indipendenza risultano al primo posto nei desideri manifestati dagli adolescenti. In particolare, alla domanda su ciò che desidererebbe essere, il 64,7% del campione ha mostrato di aspirare ad una maggiore sicurezza nelle proprie capacità, e più di un intervistato su due (58,2%) ambisce ad una maggiore indipendenza. Il sondaggio ritrae l?identikit di un adolescente che non soffre invece di ?manie di protagonismo?: la modalità infatti meno indicata dal campione riguarda il pensiero di sentirsi più popolare nel proprio gruppo di coetanei (27,7%). La voglia di sentirsi più grandi (45,5%) e la maggiore disinvoltura (43,7%) dividono sostanzialmente a metà il campione. La voglia di sentirsi più grandi (49,4% a fronte del 41,6% del dato maschile), più indipendenti (62,2% contro il 53,8% dei maschi che hanno risposto di sì) e più disinvolte (46,9% a fronte del 40,5% dei maschi), caratterizza in misura maggiore i desideri delle ragazze. La sicurezza in se stessi, indicata complessivamente dal 64,7% del campione, interessa quasi i 3/4 delle ragazze (70,4% contro il 59,2% dei ragazzi). La voglia di maggiore popolarità tra coetanei è invece un?aspirazione maggiormente maschile (ha risposto di sì il 29,7% a fronte del 25,9% delle femmine). Consumo di alcool. I ragazzi bevono più o meno regolarmente. In particolare, solo il 28,7% dichiara di non bere mai nessun tipo di bevanda alcolica, mentre il 14,7% consuma alcool spesso (11,5%) o tutti i giorni (3,2%), e la maggioranza (il 55,6%) qualche volta. Poco meno di 7 adolescenti su dieci hanno dichiarato di aver bevuto il primo bicchiere di vino o di birra prima dei 15 anni (69,1%). Nello specifico, il 44,8% lo ha fatto tra gli 11 e i 14 anni, mentre il 24,3% ancora prima. Il 13%, diversamente, ha consumato alcolici la prima volta dopo i 15 anni, mentre appena il 14,1% non ha mai bevuto un bicchiere di vino o di birra. La maggior parte degli adolescenti beve alcolici in occasione di feste e ricorrenze particolari (40%). Tuttavia, il 23,1% solitamente beve quando si trova in compagnia o quando ne ha voglia (18,1%). Consumo di droghe. In relazione al consumo di droghe leggere, gli adolescenti intervistati possono essere divisi in tre gruppi differenti. Il primo, più numeroso (39,1% del campione), non esprime un giudizio di valore nei confronti di hashish e marijuana, ma si limita ad affermare di non essere interessato al loro consumo. Una parte consistente del campione, diversamente, ha nei confronti del consumo di spinelli un atteggiamento piuttosto favorevole: il 28% degli adolescenti, infatti, ritiene che non ci sia niente di male a fare uso di droghe leggere (10,2%) o che gli spinelli non facciano male se non si esagera nel loro consumo (17,8%). I contrari al consumo di droghe leggere, solo lievemente meno numerosi rispetto ai favorevoli (27,7%), ritengono, infine, che l?uso di hashish e marijuana sia pericoloso e sbagliato. Il 5,2% del campione, infine, ha preferito non esprimere una valutazione al riguardo. Circa un intervistato su tre (il 33,1% del campione) individua nel desiderio di sentirsi ed apparire più grandi la ragione principale del consumo di spinelli. Un buon 17,8% ritiene che il consumo di spinelli sia legato al piacere di trasgredire, facendo una cosa proibita, mentre per 15,1% si tratta di una moda, ?perché lo fanno tutti?. Poco meno di 1/5 degli intervistati (il 19,5%) ritiene che i ragazzi consumino hashish e marijuana semplicemente perché lo trovano piacevole (12,8%) o perché consentono loro di rilassarsi e socializzare (6,7%). Una minoranza contenuta del campione, infine, il 10,3%, è dell?opinione che il consumo di spinelli sia legato al gusto di fare un?esperienza nuova. Comportamenti sessuali. Il 64,3% degli adolescenti ha affermato di non aver mai avuto rapporti sessuali, mentre il 30,2% ha già avuto il primo rapporto sessuale ed il 5,5% ha preferito non rispondere. Tra coloro che hanno risposto di averlo già avuto, la metà (il 50,1%) lo ha fatto molto presto, tra i 14 e i 15 anni (38,4%), o ancora prima, tra gli 11 e i 13 anni (11,7%). Il 29,7% ha avuto il primo rapporto sessuale tra i 16 e i 17 anni, mentre appena il 4,9% ha ?atteso? il raggiungimento della maggior età. Il 15,3%, infine, non ha voluto rispondere al quesito. La ?prima volta? è stata particolarmente precoce per il 15,2% dei maschi, che hanno avuto il primo rapporto tra gli 11 e i 13 anni. Contraccezione: un atteggiamento piuttosto incosciente. Il 52,8% degli intervistati che hanno già avuto rapporti sessuali afferma di non utilizzare mai i contraccettivi, il resto ne fa un uso sporadico o saltuario. Il contraccettivo preferito dagli adolescenti è comunque il preservativo, certamente il più sicuro anche dal punto di vista della protezione da malattie sessualmente trasmissibili, utilizzato ?spesso? (19,4%) o sistematicamente (45,8%) dal 65,2% degli intervistati che hanno già avuto rapporti sessuali e ?qualche volta? dal 14,6%. La pillola, che protegge da gravidanze indesiderate ma non dal rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, è utilizzata ?sempre? dal 10,5% delle adolescenti che hanno già avuto rapporti sessuali. Il 10,3%, diversamente, la usa ?qualche volta? (7,5%) o ?spesso? (2,8%). Risulta, infine, scarsamente diffuso l?uso del diaframma, mai utilizzato dall?83% delle giovani che hanno già avuto dei rapporti sessuali. Appena l?8,7% dei ragazzi afferma di non aver mai avuto rapporti sessuali occasionali. La maggioranza degli intervistati (il 47,7%), diversamente, afferma di averli avuti ma di aver sempre utilizzato il preservativo ed il 21,9% ammette di aver avuto qualche volta rapporti occasionali senza usare il preservativo. Ha rischiato qualche volta, avendo rapporti occasionali senza usare il preservativo, il 25,2% dei ragazzi ed il 18,9% delle ragazze. Oltre la metà del campione individua negli amici (30,4% delle risposte) e nei genitori (20%) i principali canali di informazione in materia di sessualità. Un ruolo sempre più importante è assunto dagli insegnanti, che vengono indicati come riferimento per le informazioni sulla sessualità nel 13,2% delle risposte. Se il 14,9% del campione si affida a libri e riviste medico-scientifiche ed il 5,2% a fratelli e sorelle, ben il 7,9% s?informa attraverso materiale pornografico, fonte perfino più gettonata dei medici generici (1,4%) o specialistici (2,9%) o del consultorio (2,9%). ROMA, 18 NOVEMBRE 2005 Ufficio Stampa TELEFONO AZZURRO Ufficio Stampa EURISPES Novella Pellegrini Mary Marangi (cell.333 2531471) Tel.06.58320492 Susanna Fara (cell. 348 0628901) Cell. 348 7908070 Tel: 06.68210205


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA