Non profit

Unicef Italia: presentato bilancio sociale

di Unicef

Comunicato stampa

PRESENTATO DAL COMITATO ITALIANO PER L’UNICEF IL ‘BILANCIO SOCIALE 2004’, UN BILANCIO CHE RIGUARDA TUTTI

24 ottobre 2005 – Lo scorso 24 ottobre a Milano, nell’Auditorium Assolombarda, nell’ambito dell’incontro “Un bilancio che riguarda tutti”, è stato presentato il Bilancio Sociale 2004 del Comitato Italiano per l’UNICEF. L’iniziativa è stata un’opportunità di confronto per discutere insieme di sviluppo e di responsabilità sociale, un’occasione per fare un bilancio e per trovare una strada comune “sostenibile” per dare delle risposte adeguate ai problemi dell’infanzia nel mondo.

I DATI – Nonostante la crisi economica, sono molto incoraggianti i risultati conseguiti nel 2004: la raccolta fondi del Comitato Italiano per l’UNICEF ha registrato un trend positivo, con un incremento pari al 5% rispetto all’anno precedente: sono stati raccolti 61 milioni di euro contro i 58 milioni del 2003; di questi: il 72% (43.888.298,77 euro) è stato destinato ai programmi UNICEF in Africa, Asia, America Latina, Europa Orientale; il 2% ai fondi di emergenza; il 2% all’attività di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia; il 18% per le attività di raccolta fondi; il 6% per costi di struttura e dei comitati locali.

“Questo risultato straordinario è dovuto al sostegno di quasi 500.000 donatori italiani, di tante aziende, istituzioni, associazioni, fondazioni, scuole, mass media: a loro va il merito di aver fatto progredire l’UNICEF e di aver consolidato la nostra credibilità in tutto il mondo”, ha detto Antonio Sclavi, Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF, che ha aggiunto: “Grazie all’aiuto di tutti, il Comitato Italiano per l’UNICEF nel 2004 è il quarto tra i Comitati donatori dell’UNICEF nel mondo. Un risultato importante del quale andiamo orgogliosi. Un ringraziamento particolare va al lavoro infaticabile degli oltre 3.000 volontari dei 119 Comitati regionali e provinciali UNICEF che in tutto il paese portano avanti gli ideali dell’UNICEF”.
“Il bilancio sociale dell’UNICEF nasce dalla volontà di fornire non solo una rendicontazione di tipo contabile del proprio operato, ma una fotografia chiara e trasparente delle attività svolte, dei risultati ottenuti e degli obiettivi per il futuro. Il bilancio sociale è uno strumento dovuto nei confronti dei suoi partner, dell’opinione pubblica, dei donatori e sostenitori, ma anche una opportunità per ribadire fortemente la propria missione” ha ricordato Giacomo Guerrera, Vicepresidente amministrativo del Comitato italiano per l’UNICEF.

Oltre che nell’attività di raccolta fondi, il Comitato Italiano è fortemente impegnato nella promozione dei diritti dell’infanzia, divenendo un punto di riferimento essenziale nel panorama delle associazioni e delle organizzazioni che si occupano di bambini; ogni anno il Comitato Italiano per l’UNICEF promuove numerose iniziative e progetti finalizzati alla mobilitazione della società civile sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza. Le iniziative hanno coinvolto, solo nel 2004, migliaia di scuole, 15 università, 500 sindaci “difensori dei bambini”, diverse Aziende ospedaliere (8 erano nel 2004 gli ospedali in Italia “Amici dei bambini”), ma anche le istituzioni, la Polizia di Stato, il mondo dello sport, dell’associazionismo, della comunicazione.

UN BILANCIO CHE RIGUARDA TUTTI E IN PARTICOLARE IL MONDO DELLE IMPRESE

“La scelta di presentare il nostro bilancio sociale nella sede di Assolombarda non è casuale” ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi: infatti, da anni il Comitato italiano per l’UNICEF collabora con il mondo delle imprese, che sempre più numerose decidono di sostenere le attività e i progetti con iniziative di solidarietà. La crescente attenzione dei consumatori sull’impegno sociale delle aziende ha progressivamente orientato le politiche aziendali alla responsabilità sociale.
Le aziende che collaborano con l’UNICEF riconoscono la dimensione sociale alla propria attività e il loro ruolo di attori responsabili dello sviluppo e della sua sostenibilità. Ma anche aziende che hanno capito che gli azionisti, i consumatori, i dipendenti stessi apprezzano chi sa conciliare la propria crescita economica con una politica di sviluppo etica e solidale. E’ tuttavia importante sottolineare che, prima di avviare qualunque tipo di collaborazione, l’UNICEF effettua un’attenta valutazione del profilo etico dell’azienda, in base a parametri stabiliti da una policy internazionale.
Nel 2004 sono state promosse iniziative con diversi partner, tra cui: Industrie Cartarie Tronchetti (Foxy), Bosch, Avis, Overland, Aquafresh, Fater (Pampers), Esselunga, Agos Spa, Blasetti, Universal Picture, Cipi, Schalcon Spa, Fedrigoni, Novo Nordisk, Pfizer, Diners Club, Carta Si; è inoltre proseguita la collaborazione con il settore bancario, anche grazie al rinnovato impegno con l’ABI-Associazione Bancaria Italiana e il mondo delle fondazioni, in particolare con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Alcuni dati – Nel 2004 il Comitato Italiano per l’UNICEF ha gestito 63 partnership con aziende, il cui valore complessivo ammonta a 4.239.552; 1.142 aziende hanno aderito al programma “Natale Aziende”(le aziende sostituiscono i tradizionali regali di Natale per dipendenti, clienti e fornitori con una donazione per i bambini) per un totale di 1.346.701 euro di fondi raccolti.

L’UNICEF parteciperà con il Bilancio Sociale 2004 – redatto in collaborazione con l’Agenzia Lentati & Partners e certificato dalla società di revisione Deloitte & Touche Spa – all’edizione 2005 dell’“Oscar di Bilancio” promosso dalla FERPI- Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.

Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa UNICEF Italia, tel. 06/47809233-234; e-mail: press@unicef.it.
Sito web www.unicef.it

Comunicazionisociali, tel 02/4390702; e-mail ufficiostampa@comunicazionisociali.it

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.