Formazione

Palermo: arriva il codice etico antipizzo

Priam applicazione in Italia

di Redazione

Un codice di condotta ”antipizzo” dei pubblici esercenti palermitani della Fipe, che si impegnano a osservare una serie di regole in materia di qualita’ dell’alimentazione e del servizio e sottoscrivono l’impegno a non pagare il pizzo. Si tratta del primo codice di condotta sottoscritto in Italia dopo il varo, ad agosto scorso, del nuovo Codice del consumo, strumento che consente a qualsiasi cittadino di denunciare all’Antitrust – proprio come per la pubblicita’ ingannevole – l’impresa che non mantiene gli impegni assunti. Dall’offrire cibi freschi al non cedere al ricatto dei boss. Il Codice e’ l’esito di un’intesa che vede insieme, firmatari di un protocollo, la Fipe, il Comune di Palermo, la facolta’ di Scienze politiche dell’Universita’, l’Adiconsum Sicilia e il Cid, Centre for International Development con la collaborazione della Fondazione Rosselli, Istituto di ricerca fondato nel 1988 a Torino da nomi quali Norberto Bobbio, Sandro Pertini, Aldo Rosselli, Giuliano Urbani.

E’ stato presentato stamattina, alla facolta’ di Scienze politiche, da Alessandro Palmigiano, responsabile del Dipartimento palermitano della Fondazione Rosselli e direttore del Centre for international development; dal preside della facolta’ Antonello Miranda; dall’assessore allo Sviluppo economico Felice Bruscia; dal presidente di Adiconsum Sicilia Benedetto Romano; dal presidente provinciale della Fipe Gigi Mangia. ”Si tratta della prima applicazione in Italia – dice Alessandro Palmigiano – della disciplina del Codice del consumo, introdotta dal decreto legislativo 146 del 2 agosto 2007 (articolo 27-bis), che attua in Italia la direttiva europea relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno, favorendo la creazione di codici di condotta alle quali le imprese si sottopongono volontariamente per migliorare la propria trasparenza e correttezza sul mercato. La principale novita’ rispetto al passato e’ che qualsiasi cittadino piu’ denunciare all’Antitrust il soggetto che non abbia mantenuto quanto sottoscritto. Abbiamo ritenuto significativo che a Palermo, all’articolo 1 del Codice, ci fosse l’impegno a operare nel pieno rispetto della legalita’, a non pagare il pizzo alla mafia o ad altre organizzazioni malavitose”.

La presentazione del Codice, redatto dal Cid, e’ il prologo dell’iniziativa che fara’ di Palermo, venerdi’ e sabato, la capitale in materia di tutela dei consumatori: venerdi’ si inaugura la terza edizione del Seminario sulla tutela dei consumatori organizzato dalla Fondazione Rosselli e dal Centro interdipartimentale di Studi europei e comparatistici dell’Universita’ di Palermo, con la collaborazione dello studio legale Palmigiano, che vedra’ i maggiori esperti italiani parlare dei nuovi strumenti in mano ai cittadini per far valere i propri diritti: dalle class action (le cause collettive) ai Codici di condotta come quello presentato stamattina.

Venerdi’ alla facolta’ di Scienze politiche, sabato alla Camera di Commercio, avvocati, magistrati, presidenti di grandi societa’, docenti universitari, rappresentanti delle associazioni di consumatori, dibatteranno sulle nuove opportunita’ offerte in termini di tutela del cittadino e presenteranno in anteprima i contenuti di cause vinte che aprono nuovi scenari sui temi del trasporto aereo, dei rapporti con le banche, della lentezza della giustizia. Tra i relatori Anna Bartolini, rappresentante italiano presso l’European Consumer Council; Ugo Ruffolo, ordinario di Diritto civile all’Universita’ di Bologna; Giorgio De Nova, ordinario di Diritto civile all’Universita’ di Milano; Massimo Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consumatori; Paolo Landi, segretario nazionale Adiconsum. Tra gli iscritti i rappresentanti degli uffici legali delle piu’ grandi societa’ italiane, oltre che di enti e societa’ pubbliche. Il Codice di condotta ”antipizzo” vara il programma ”Io ho un codice di condotta”, inserito all’interno del programma generale della Regione siciliana intitolato ”La Sicilia informa i consumatori”.

Accanto all’impegno antiracket, gli esercenti – contraddistinti da un logo ad hoc – assumono impegni rispetto al rispetto alla promozione delle produzioni tipiche, all’igiene e alla sicurezza alimentare, alla qualita’ del servizio. Ognuno per sua parte, i sottoscrittori del protocollo d’intesa alla base del Codice assumono i propri impegni: il Cid ha redatto il codice di condotta e vigilera’ – su delega dell’Universita’ – sulla sua applicazione, favorendo all’occorrenza pratiche di conciliazione tra il cittadino e l’impresa che non abbia mantenuto il suo impegno; l’assessorato si impegna a informare dell’iniziativa chiunque intenda avviare un’attivita’ di ristorazione; la Fipe a raccogliere le adesioni degli associati (hanno gia’ aderito i primi 14 ristoratori); la facolta’ di Scienze politiche a fornire supporto per seminari e gruppi di studio sul tema; Adiconsum Sicilia a curare la campagna di informazione per i consumatori.


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