Cultura

Pensioni +1,6 e inflazione +3,3. Spi Cgil chiede interventi immediati

I redditi da pensione perdono sempre più potere d'acquisto: Spi Cgil lancia l'allarme

di Redazione

«In Italia esiste un vero allarme sociale, pasta + 17%, pane + 13%», con queste parole Luciano Caon, segretario nazionale Spi Cgil, in una nota, ha voluto sottolineare la continua perdita di potere d?acquisto dei redditi da pensione.
«È bene che tutte le forze politiche, impegnate nella campagna elettorale, dicano subito e con chiarezza quali saranno i provvedimenti che prenderanno per arginare l?inarrestabile erosione delle pensioni, una situazione che ha spinto alla soglia della povertà moltissimi anziani» Secondo Caon «Occorre intervenire immediatamente, magari utilizzando, come primo atto del nuovo governo, le risorse dell?extragettito 2008 già accantonato. Le misure potrebbero prevedere da subito, maggiori detrazioni fiscali e subito dopo l?estensione della 14 mensilità per i redditi pari a 3 volte il trattamento minimo. Occorre inoltre modificare il meccanismo di rivalutazione contro il rischio inflazione, soprattutto per i redditi medio bassi».

La nota si conclude con una riflessione sui generi acquistati dagli anziani e sull?aumento vorticoso che hanno avuto, per questo il segretario nazionale dello Spi Cgil propone: «Occorre monitorare e intervenire sui prezzi dei generi di prima necessità, che sono aumentati in modo smisurato, superando negli ultimi anni l?indice utilizzato per la perequazione. Se togliessimo dal paniere i generi alimentari, l?inflazione sarebbe al di sotto del 2 %, occorrono trattative con la grande distribuzione per frenare i listini e una serie riflessione sulla distribuzione, se infatti i costi dei generi diminuiscono alla fonte ma impazziscono al dettaglio».

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