Economia

Coop Italia: in Senegal nasce la fabbrica del pesce

Lo stabilimento, nato con il sostegno di Coop Liguria, rifornirà le cooperative del consorzio Coop Italia

di Redazione

Grazie a un progetto di cooperazione internazionale promosso da Coop Liguria, a Dakar è stata costruita una fabbrica per la trasformazione del pescato che opera nel rispetto di standard igienico sanitari rigorosi, tutelando i diritti dei lavoratori e l’ambiente. Inaugurata a febbraio, rifornirà ben presto tutte le cooperative del Consorzio Coop Italia. Il Governo Senegalese considera il progetto strategico per il paese e lo ha inserito nei progetti governativi per la riduzione della povertà.

È operativa dal 13 febbraio la fabbrica per la lavorazione del pesce realizzata vicino a Dakar da un giovane imprenditore senegalese, Mamadou Sow, con il sostegno e la collaborazione di Coop Liguria, Coop Italia e Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, nell’ambito degli interventi di lotta alla povertà che si propongono di creare impresa e sviluppo sostenibile nei Paesi del Sud del mondo. Il progetto, partito sei anni fa, punta a migliorare la filiera del pesce per garantire standard di qualità adeguati alla vendita del prodotto sui mercati europei; migliorare le condizioni di vita e di lavoro della popolazione locale, creando ricchezza sul territorio; valorizzare una pesca ambientalmente sostenibile.

Gli interessi dei consumatori europei e quelli dei produttori del Sud del mondo non sono necessariamente in conflitto: questo progetto lo dimostra, perché chi pesca e lavora il pesce viene remunerato adeguatamente e i consumatori possono acquistare a un prezzo accessibile un prodotto la cui qualità è rigorosamente controllata. Il progetto è sostenibile anche sul piano ambientale, perché e la pesca avviene utilizzando piccole piroghe: il governo senegalese ha infatti vietato la pesca intensiva con i grandi pescherecci, che comporta un prelievo eccessivo di risorse ittiche e rischia di compromettere l’ecosistema.

La storia
Tutto ha inizio nel 2002 al mercato del pesce di Savona: un giovane imprenditore senegalese, Mamadou Sow, avvicina il responsabile sviluppo vendite di Coop Liguria nel settore ittico, Marcello Lupo, e gli chiede di avviare una collaborazione. Laureato in Ingegneria Oceanica all’Università di Dakar, con successiva specializzazione in Igiene Alimentare all’Università della Georgia (USA), Mamadou ha un progetto ambizioso: convincere gli oltre 700 pescatori attivi alla periferia di Dakar ad associarsi, costruire una fabbrica dove stabilizzare e lavorare il pesce con standard igienici e di sicurezza adeguati e sopratutto evitare l’intermediazione degli esportatori, per vendere il pesce direttamente in Europa. Avendo studiato a fondo il mercato europeo, Mamadou sa che Italia e Spagna sono le nazioni dove si consuma più pesce. Tramite la Camera di Commercio di Dakar, decide di prendere contatti con la Camera di Commercio di Savona, che accetta di presentargli gli operatori del settore ittico sul territorio. Così avviene l’incontro con Lupo e successivamente con il Presidente di Coop Liguria, Bruno Cordazzo, che crede da subito nel progetto.

I primi inteventi
Coop Liguria decide di aiutare Mamadou, mettendo a sua disposizione conoscenze e competenze e concentrando sulla sua impresa, la Seprom Mer, buona parte delle importazioni di pesce per garantirgli la possibilità di investire e di crescere. Mamadou ottiene la fiducia dei capi barca e con l’aiuto di Coop Liguria riesce a migliorare gradualmente le condizioni di lavoro: acquista una macchina per la produzione del ghiaccio, per garantire la corretta conservazione del pescato, e riesce a dotare le piroghe, piuttosto piccole e quindi pericolose in caso di mare mosso, di motore e di almeno un telefono cellulare, in modo che si possano chiamare i soccorsi in caso di necessità.

La fabbrica
Anche il progetto della fabbrica, intanto, comincia a prendere forma: il governo senegalese, che considera Mamadou Sow ?persona morale? e crede nel suo progetto come strumento di riduzione della povertà, concede un’area vicina alla spiaggia per la costruzione della fabbrica. Coop Liguria si fa garante di un prestito presso Unipol Banca per finanziare l’investimento e, attraverso Inres (Istituto Nazionale Consulenza, Progettazione, Ingegneria), il Consorzio che realizza i punti vendita Coop, mette a disposizione di Mamadou competenze e tecnologie. I lavori cominciano nel 2006. Una volta ultimata, la struttura, all’avanguardia per gli standard igienici e di sicurezza, viene certificata da un ispettore accreditato dalla Commissione Europea, che la dichiara idonea per le esportazioni nei Paesi dell’Unione.

Il piano di rientro
Mamadou potrà restituire il prestito ottenuto per la realizzazione della fabbrica grazie al sostegno di tutto il mondo cooperativo italiano: Coop Liguria, infatti, ha preso accordi con le altre Cooperative del Consorzio Coop Italia, che si sono dette disposte ad acquistare il pesce da Mamadou non appena la sua capacità produttiva gli permetterà di aumentare le esportazioni, che si stima possano passare dagli attuali 2 milioni a 8 milioni di euro, date le potenzialità della fabbrica.
Il vantaggio è anche dei consumatori: il pesce senegalese (cernie, dentici, pagari, saraghi, ricciole, triglie, polpi, seppie, crostacei) è di ottima qualità e i costi di produzione più contenuti permettono di vendere anche prodotti semilavorati, come ad esempio i filetti, a prezzi accessibili.

Il rapporto con le istituzioni
Il governo senegalese è fortemente impegnato in azioni volte a ridurre la povertà e a promuovere lo sviluppo, attraverso investimenti strutturali e infrastrutturali. La pesca è uno dei settori più importanti per l’economia del Paese e il progetto di Mamadou, in collaborazione con Coop Liguria, è considerato strategico ed è il primo per qualità e innovazione. La delegazione Coop che si è recata in Senegal in occasione dell’inaugurazione della fabbrica è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica senegalese Abdoulaye Wade, dal Primo Ministro Cheikh Hadjibou Soumare, dal Direttore del Ministero dell’Economia Marittima senegalese, Papa Namsa, e dal Ministro dell’Agricoltura, Farba Senghor, che vorrebbe avviare una partnership con Coop anche in campo agricolo, per valorizzare le filiere del mango e di altri prodotti. Le istituzioni senegalesi pensano che il rapporto con Coop sia strategico perché potrebbe indurre altre imprese italiane ad avviare analoghe partnership con imprese senegalesi e anche l’ambasciatore italiano a Dakar, Giuseppe Calvetta, è pronto a sostenere il progetto.

I progetti collaterali

Oltre alla realizzazione della fabbrica, in Senegal Coop Liguria ha avviato altri due progetti di solidarietà:

Dignità e salute per le donne senegalesi
Il primo riguarda il processo di affumicazione del pesce destinato al mercato interno: le donne senegalesi lo effettuavano direttamente sulla spiaggia ed erano costrette a farlo sdraiate per terra, per non essere investite dal fumo, che alla lunga è molto nocivo. La posizione che erano costrette ad assumere, però, era altrettanto pericolosa per la loro salute, perché danneggiava le loro ossa e le articolazioni. Coop Liguria ha quindi acquistato 20 forni essiccatori che oggi sono già in funzione, permettendo a un centinaio di donne di lavorare finalmente in piedi, ma anche di ottenere un prodotto migliore: sulla spiaggia, infatti, il pesce manteneva un grado di umidità troppo elevato, quindi aveva una qualità inferiore ed era anche meno sicuro sul piano igienico e della conservazione. Grazie ai forni, invece, le donne riescono a lavorare più in fretta e a guadagnare di più.

. Il recupero della spiaggia di Mbao
Il secondo progetto riguarda invece la valorizzazione della spiaggia di Mbao, dove sorge la fabbrica di Mamadou. Si tratta di una bellissima spiaggia, che potenzialmente potrebbe essere sfruttata anche sul piano turistico, ma è molto mal tenuta e deve essere ripulita, affidandone la cura a un gruppo di disoccupati.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA