Non profit

L’amministratore di sostegno: una figura utile

Se ne è parlato a Trento nel corso di un convegno promosso da ANFFAS e da CON.SOLIDA

di Anffas Trentino

E? stata approvata di recente la riforma del codice civile che ha introdotto nell?ordinamento il nuovo istituto dell?amministrazione di sostegno per le persone con disabilità, con problemi psichici, trascorsi di tossico o alcool dipendenza, anziani e cosi via, con lo scopo di ridurre il numero delle interdizioni e delle inabilitazioni. ANFFAS TRENTINO Onlus, da 40 anni sul territorio della Provincia Autonoma di Trento, CON.SOLIDA. e le Cooperative Sociali aderenti, che da anni operano per e con persone disabili e le loro famiglie, hanno promosso un momento di riflessione sulla nuova figura dell?amministratore di sostegno per capire, insieme ad Esperti di diritto, come essa possa migliorare la vita delle persone più deboli e aiutare i loro familiari nell?opera di cura e assistenza. ?L?amministratore di sostegno: una nuova figura con noi? è il titolo di un convegno svoltosi a Trento. I lavori sono stati aperti da Maria Grazia Gioffi Bassi, presidente di ANFFAS TRENTINO Onlus e da Michele Odorizzi, presidente di Con.Solida. Quindi, dopo il saluto dell?Assessore Provinciale alle Politiche Sociali, Marta Dalmaso, il convegno è proseguito con l?intervento di Luca Bellini Consigliere di ?Oltre noi? la vita ? Onlus?, del magistrato Giulio Adilardi e del notaio Paolo Piccoli. E? seguito un dibattito moderato da Maurizio Cadonna, direttore generale di ANFFAS TRENTINO Onlus. L?assessore Marta Dal Maso ha ringraziato le due organizzazioni che hanno promosso il convegno segno di una ?volontà, che l?assessore condivide ?bisogna trovare ? ha detto – strade diverse per aiutare chi vive difficoltà. La nuova disciplina è positiva ma occorre ora capire cosa fare e come fare per darle attuazione. Questo convegno ? ha concluso l?assessore – avrà probabilmente bisogno di successivi approfondimenti anche differenziati visti i molteplici attori coinvolti.? Tutti i relatori hanno sottolineato come si tratti di un istituto positivo che segna un cambiamento culturale rispetto all?impostazione precedente: L?interdizione ? è stato detto – era vissuta dai familiari come un marchio. ?Interdizione inabilitazione si inserivano bene ? ha rimarcato Adilardi – in un contesto giuridico in cui il valore dei beni era superiore a quello della persona?la costituzione ha cambiato le cose riconoscendo la centralità dei diritti della persona con l?articolo 2. Il legislatore italiano è intervenuto in ritardo rispetto agli altri paesi europei?. La legge è stata fortemente voluta dal notariato che ha svolto attività di sensibilizzazione della politica e della società, ha detto il notaio Paolo Piccoli. Luca Bellini ha affermato che: ?la norma è un risultato importante delle associazioni di famiglie dei disabili: attraverso di essa i genitori hanno cercato di trovare soluzioni che tutelassero i loro figli. La norma non deve però essere un risultato fine a se stesso ma uno strumento per costruire progetti di vita che tengano conto delle aspirazioni e dei bisogni degli assistiti. La costruzione di questo progetto deve iniziare quando i genitori sono ancora in vita. Nonostante il nome possa sembrare fuorviante richiamando un concetto di gestione patrimoniale, in realtà occorre cercare un amministratore di sostegno con il cuore che sappia cioè assicurare anche la cura della persona assistita.? La legge ha riconosciuto un ruolo importante ai servizi sociali, non solo quelli pubblici ma anche a quelli privati come le associazioni e le cooperative sociali: compiti di segnalazione, ma anche di costruzione dei progetti di vista e quindi di indicazione al giudice delle informazioni per configurare un?amministrazione di sostegno adatta alla singola persona


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