Cultura
Lezione di libertà dal covo dei guerriglieri
Testimoni. La lettera di Ingrid Betancourt ai suoi figli
di Andrea Leone
Ingrid Betancourt, nata in una famiglia di politici e diplomatici ed educata in Francia, candidata delle elezioni colombiane del 2002, fu rapita in quell?anno dalle Farc – Forze armate rivoluzionarie della Colombia, che da anni tengono in ostaggio centinaia di altre persone. Nell?ottobre del 2007 la Betancourt, di cui si hanno avute nel frattempo rare ed incerte notizie, ha scritto una lunga lettera rivolgendosi alla madre e ai suoi due figli, come un messaggio nella bottiglia affidato alla corrente. Quella lettera è stata fortunosamente ritrovata e sequestrata durante un?azione contro i guerriglieri, e in seguito il governo colombiano ha provveduto a consegnare il documento ai due figli, insieme ad alcune foto e a un video.
L?edizione italiana di questa breve ma intensa lettera, composta da dodici fitte pagine, è la prima traduzione autorizzata, e porta in appendice la risposta piena di compostezza, dignità e speranza dei due figli adolescenti, Melanie e Lorenzo.
Mentre proseguono le trattative per la liberazione della donna (trattative che vedono impegnati anche uomini politici di primo piano come Chavez) e si rincorrono voci sul suo stato di salute, purtroppo non sempre favorevoli, a noi lettori resta questo breve libro, che è un documento umano notevolissimo oltre che una denuncia impietosa di ogni prevaricazione e di ogni prigionia, reale o metaforica. Dal suo angolo sperduto, dal luogo remoto in cui è segregata da così tanti anni, malata e prostrata psicologicamente, la Betancourt ha fatto comunque sentire al mondo la sua voce e perciò ha vinto.
Non c?è nulla di edificante, nulla di astratto e retorico nelle parole della donna. Il suo messaggio è semplice e molto concreto: solo la cultura, intesa nel senso più alto ed esteso, cioè l?incontro con l?altro e il miglioramento di se stessi verso il futuro, rappresenta il vero antidoto ad ogni tipo di costrizione e ad ogni tipo di violenza morale e fisica.
Solo la lezione della libertà può sconfiggere l?egoismo malato e cieco che si esprime nel potere e nella violenza, che è poi proprio quell?inferno a cui si riferisce il titolo.
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