Non profit

Il progetto pilota di Telefono Azzurro in aiuto ai bambini in ospedale

Presentato stamattina insieme all’Ospedale dei Bambini di Parma

di Telefono azzurro

Telefono Azzurro realizzerà un progetto pilota di prevenzione del disagio e di ascolto per i bambini ricoverati presso l?Ospedale dei Bambini di Parma, grazie alla collaborazione con la Cattedra di Pediatria dell?Università di Parma e la Cattedra di NeuroPsichiatria Infantile dell?Università di Modena e con il sostegno economico dell?edizione 2004 de La Fabbrica del Sorriso. Il personale medico e sanitario dell?Ospedale dei Bambini dell?Azienda Ospedaliera di Parma, gli operatori coinvolti nel progetto GIOCOAMICO, affronteranno nei prossimi mesi un percorso formativo condotto dagli esperti di Telefono Azzurro. Il progetto è finalizzato all?acquisizione di competenze nella rilevazione della sofferenza e del disagio che può essere presente nei bambini a causa del ricovero, soprattutto se si tratta di malattia cronica, ma anche della ?paura? del ricovero stesso, così come dello stress dell?esperienza del Pronto Soccorso. Obiettivo dell?iniziativa non è solo l?individuazione precoce del disagio: Telefono Azzurro, oltre ad offrire la propria competenza su casi specifici, condividerà con i professionisti della salute mentale (neuropsichiatri infantili, psicologi, ecc.) e gli operatori presenti in ospedale modelli d?intervento per fornire un supporto adeguato ai pazienti e alle loro famiglie, anche con il coinvolgimento dei servizi socio-assistenziali del territorio. ?Di fronte ad una malattia e all?esperienza del ricovero, la maggior parte dei bambini reagisce in modo positivo?, ha sottolineato il Prof. Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e Ordinario di NeuroPsichiatria Infantile all?Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. ?Per alcuni di loro invece, il ricovero rappresenta un evento traumatico dal punto di vista psicologico. Il bambino ricoverato, ma anche solo se si trova a vivere l?esperienza del pronto soccorso, può riportare sintomi di disagio come paura, tristezza, isolamento, disturbi del sonno, sensi di colpa e pensieri intrusivi ricorrenti riguardanti l?evento della malattia o l?incidente, ansia da separazione dei genitori, irritabilità e aggressività?. ?In questi casi ? ha proseguito il Prof. Caffo ? è fondamentale leggere precocemente i sintomi di disagio del paziente, quindi intervenire con l?adeguato supporto psicologico. E? importante parlare con il bambino della malattia, ascoltandone ed accogliendone le paure, il pianto, la rabbia; così come condividere con lui, oltre che con la sua famiglia, ogni scelta significativa per il suo futuro e farlo partecipare al percorso di cura: per esempio spiegando il motivo del ricovero, rassicurandolo della costante presenza di un familiare?. ?Ogni bambino- conclude il Presidente di Telefono Azzurro- ha diritto non solo ad un percorso di cura che non incida sul suo sviluppo psicoaffettivo, ma anche ad essere protetto da traumi e sofferenze inutili. Per questo è indispensabile il ruolo della famiglia, la quale deve essere supportata, soprattutto quando non è in grado di trovare le risorse fisiche e mentali per affrontare la malattia del bambino?. Al convegno è intervenuto anche il Prof. Sergio Bernasconi, Ordinario di Pediatria presso l?Università degli Studi di Parma e co-promotore del progetto, che ha illustrato le diverse iniziative organizzate presso l?Ospedale dei Bambini di Parma in collaborazione con le scuole e le istituzioni del territorio per promuovere percorsi di Educazione alla Salute e per favorire la conoscenza della struttura ospedaliera tra i giovani studenti. SOS Il Telefono Azzurro – ONLUS Dal 1987 Telefono Azzurro – ONLUS si batte per tutelare i diritti dei bambini, offrendo percorsi di ascolto, prevenzione, formazione, consulenza e intervento, accoglienza nei casi di disagio e abuso. Telefono Azzurro è presente nelle scuole, nelle carceri, nelle comunità locali.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA