Non profit
Le Acli aderiscono allo sciopero generale
Bobba: «I tagli fiscali vanno nella direzione sbagliata. Equità e sviluppo non sono le priorità di questa manovra»
di Acli
Le Acli aderiscono allo sciopero generale del 30 novembre promosso da Cgil, Cisl e Uil. Lo ha deciso la Direzione nazionale dell?Associazione licenziando nel pomeriggio un documento fortemente critico nei confronti della legge finanziaria 2005, che viene giudicata inadeguata a rispondere ai bisogni reali del Paese.
«Perseguendo con ostinazione la via della riduzione indiscriminata delle tasse ? commenta il presidente delle Acli Luigi Bobba ? il governo si è mosso nella direzione sbagliata: iniqua, inefficace ai fini dello sviluppo e problematica da un punto di vista contabile. Non siamo certo contro l?abbassamento delle tasse, ma era piuttosto necessaria una riforma fiscale basata sul quoziente familiare, per realizzare quell?equità orizzontale che oggi è del tutto sconosciuta. Siamo qui di fronte ad una palese violazione di un principio costituzionale, in quanto le famiglie povere, numerose, monoreddito e monoparentali, pagano in proporzione molte più tasse degli altri nuclei familiari. Del resto ? continua Bobba ? i poveri sono di fatto scomparsi da questa manovra finanziaria. Del reddito di ultima istanza, introdotto nella Finanziaria dello scorso anno, si sono quasi perse le tracce. Non c?è stata una revisione degli ammortizzatori sociali. Manca una misura universalistica di lotta alle povertà per tenere dentro al circuito dell?integrazione chi è sempre più ai margini. A fronte di ciò, si operano tagli senza avere il coraggio di dichiararli: il fondo per le politiche sociali; le risorse a disposizione degli enti locali; la scuola, la sanità, la cooperazione internazionale».
Le Acli contestano la struttura di una Finanziaria priva di prospettive di sviluppo per l?attuazione di politiche per il lavoro, per il Mezzogiorno, per la formazione e per la ricerca. «La priorità del lavoro ? lamenta il presidente Bobba ? non viene certo confermata da una riduzione dell?Irap così limitata come quella annunciata ieri. Si poteva rendere più incisivo l?intervento finanziandolo con una revisione della tassazione sulle rendite finanziarie. Colpisce anche l?abbandono al suo destino del Mezzogiorno, considerato un peso anziché un?opportunità, verso il quale ci si limita a destinare ?gli avanzi? degli investimenti e della spesa pubblica. Infine, il tema cruciale dell?accesso alla conoscenza: non ha trovato ascolto la proposta di introdurre un ?credito fiscale formativo? per riconoscere e rendere esigibili i diritti individuali di formazione».
Infine, le Acli denunciano la riduzione al minimo storico del contributo dell?Italia alla cooperazione internazionale, calcolato ora allo 0,13% del Pil contro lo 0,30% previsto dagli impegni già assunti dal Governo in più occasioni.
Sul sito www.acli.it, nella sezione News, il documento completo.
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