Non profit

Ruanda, dopo il dramma del 1994 la Fondazione Don Gnocchi offre un aiuto per la rinascita

Verrà sviluppato un progetto per la formazione di operatori all'ospedale di Rilima

di Fondazione Don Gnocchi

Ottocentomila persone sterminate, migliaia di bambini mutilati, villaggi distrutti: sullo sfondo del genocidio che dieci anni fa insanguinò il Ruanda nasce un nuovo progetto dell?Unità operativa Ong della Fondazione Don Gnocchi. La situazione del Paese è oggi relativamente tranquilla e con l?aiuto della comunità internazionale è possibile ricostruire un minimo di tessuto sociale e sanitario, anche se i problemi aperti sono moltissimi: la maggioranza della popolazione non dispone di mezzi di sostentamento e buona parte di essa si trova in seria difficoltà nel gestire la propria vita quotidiana. I responsabili dell?Ong Don Gnocchi hanno visitato recentemente l?ospedale di S. Maria di Rilima, nella prefettura di Bugasere, zona rurale a 40 chilometri dalla capitale Kigali. La struttura (50 posti letto di degenza) è di proprietà della diocesi di Kigali e può contare complessivamente su due sale operatorie, degenze, ambulatori, laboratorio di analisi, radiologia, palestra di riabilitazione, infrastrutture di accoglienza per espatriati, spazi comuni, una scuola materna, magazzini e un?officina ortopedica ancora da completare e scarsamente utilizzata. Si tratta di un presidio ortopedico-pediatrico ben funzionante, che accoglie bambini da tutto il Paese: una realtà con buone prospettive di sviluppo, ma con pochi mezzi per farcela. L?associazione ?Augere Onlus? di Zogno (Bergamo) ha creato al suo interno un servizio che funge da gruppo di appoggio per l?ospedale, attraverso la fornitura di medicinali, materiali di prima necessità e personale volontario per la sua gestione. Gli interventi chirurgici vengono effettuati settimanalmente scegliendo i bambini da operare in base all?urgenza, privilegiando in primo luogo i casi di traumi e di infezioni. Nel centro di Rilima le operazioni più frequenti riguardano deformità degli arti inferiori, infezioni ossee croniche e traumi con necessità di riallineamento osseo. Il progetto della Fondazione Don Gnocchi prevede un intervento formativo per il personale locale, nell?intento di valorizzare sempre più le competenze necessarie per la popolazione e che sono già in parte svolte dal personale impiegato nella struttura. La formazione di personale per la gestione, per la realizzazione di interventi chirurgici di ortopedia pediatrica, di assistenza postoperatoria e di riabilitazione fisica e funzionale potranno portare il presidio ospedaliero al riconoscimento di ?Centro d?eccellenza nazionale per la pratica della chirurgia pediatrica ortopedica e la riabilitazione post-operatoria, con possibilità di intervento anche sulle patologie riabilitative congenite?: a tale proposito, sono già stati avviati contatti ufficiali fra la direzione dell?ospedale e il ministero della Sanità ruandese. Nel dettaglio, il progetto che la Fondazione Don Gnocchi si appresta a mettere in campo prevede un contributo logistico e finanziario per la formazione di operatori sanitari nella gestione dell?ospedale S. Maria di Rilima e per la pratica chirurgica ortopedica pediatrica, la degenza postoperatoria, la riabilitazione fisica e funzionale; la fornitura di medicinali di prima necessità per il funzionamento dell?ospedale; la fornitura di materiali medicali consumabili (prodotti di laboratorio, siringhe, guanti) e altri materiali di consumo; la fornitura di attrezzature per il funzionamento della locale officina ortopedica per realizzazione di protesi, ortesi e ausili, nonchè di arredi e strumentazione medica; il contributo logistico e finanziario per sostenere le spese di funzionamento della struttura ospedaliera (manutenzioni di attrezzature, mezzi di trasporto ed impianti, combustibili, utenze) e il sostegno logistico, finanziario e tecnico alla realizzazione di attività formative. Complessivamente il progetto prevede una durata di tre anni e verrà sviluppato sulla base di un accordo fra la Fondazione Don Gnocchi, la diocesi di Kigali, e l?Associazione ?Augere Onlus?, con il sostegno economico della Conferenza Episcopale Italiana.


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