Cultura

Italia: Unci, chiede attenzione al nuovo Governo

L'Unione Nazionale Cooperative Italiane ha approvato un documento sulle prospettive del movimento cooperativo in relazione alla nuova fase politica che si profila con le prossime elezioni

di Redazione


?Se da un lato il Movimento Cooperativo continua a svolgere un essenziale ruolo per il Paese ? ha detto il Presidente Unci on. Luciano D?Ulizia, nel corso dell?intervento di apertura – non è tuttavia possibile negare le discrasie evidenti nei comportamenti assunti all?interno e fuori il Movimento cooperativo orientati all?omologazione dell?impresa cooperativa a quella profit. Due sono le problematiche più evidenti riassumibili nella ?indipendenza del Movimento Cooperativo e svolta politica? e nella ?questione sindacale cooperativa?.
Il documento ha ricevuto il consenso unanime dei consiglieri.

L?Unci con la Convention ?Questione morale ed etica cooperativa? del 2005 affermò il principio secondo il quale interlocuzione con la politica potesse essere svolto solo in funzione cooperativa. Il Partito Italia dei Valori decise di candidare esponenti della società civile e di assegnare un ruolo importante alla cooperazione in Parlamento, designando un rappresentante ad hoc del Movimento. Vera questione morale per il Movimento Cooperativo fu conseguire e mantenere l?autonomia della cooperazione al fine di perseguire il progetto dell?economia sociale di mercato, basato sull?imprenditorialità cooperativa. La scelta dell?Organizzazione di sostenere la candidatura del Presidente Unci nelle elezioni del 2006, basata sul contributo originale ed indipendente volto alla diffusione della cultura cooperativa in Parlamento, deve registrare, al termine della breve legislatura, un sostegno tiepido da parte di IdV, alle iniziative legislative poste a favore della cooperazione. In particolare questa posizione è sottolineata da un?incomprensibile inversione di tendenza da parte di quanti all?inizio avevano sostenuto la cooperazione in Parlamento e che, ora, invece, abbandonano inspiegabilmente la strada intrapresa.

In Italia esistono numerose cooperative di grandi dimensione che hanno saputo raggiungere livelli di eccellenza senza perdere la vocazione mutualistica. E? anche vero, però, che è possibile registrare la presenza, soprattutto in alcune regioni italiane, di grandi cooperative divenute tali grazie ai legami con potentati di tipo politico e sindacale. Tale fenomeno, pervadendo gli ambiti della politica nazionale e di Governo, produce spesso effetti distorsivi, nuocendo pesantemente al Movimento tutto e alla corretta diffusione del modello cooperativo nel Paese. In sede Europea non si è riusciti a dimostrare la vera essenza della cooperazione in relazione alle pur modeste agevolazioni fiscali, preludendo una suddivisione delle imprese in piccole e grandi: in realtà, l?unica vera distinzione che deve esserci è tra cooperative mutualistiche e non. Inoltre, vi sono state, nell?ultimo periodo, una serie di iniziative legislative di indirizzo governativo, fortemente sostenute da una componente sindacale, culminate nell?approvazione del DL ?Milleproroghe?, tese ad assimilare il socio lavoratore coimprenditore al lavoratore subordinato e dirette ad obbligare le cooperative che partecipano agli appalti di servizi ad acquisire i lavoratori pre-esistenti, con il rischio di far lavorare più i terzi che i propri soci.

Può, quindi, dirsi fallito il ruolo della politica intesa quale interprete delle reali esigenze del Movimento Cooperativo e per la crescita e lo sviluppo della funzione sociale della cooperazione. L?Unci mette in luce le discrasie evidenti nel Movimento e le mancate risposte della politica alle istanze dei cooperatori. Se attraverso una serie di imposizioni esterne, il Movimento Cooperativo viene bloccato e ridotto nell?attuazione delle attività istituzionali, vi sarà non solo un depauperamento delle imprese e conseguenze negative per quanto attiene ai livelli occupazionali, ma, più in generale, l?intero Paese subirà effetti negativi in termini sociali ed economici non facilmente recuperabili. L?Unci si rivolge, pertanto, a tutte le forze politiche e sociali, affinché condividano il progetto cooperativo dell?Associazione teso alla realizzazione di un Movimento Cooperativo sano, libero da qualsivoglia condizionamento, capace di interloquire alla pari con tutte le componenti della società civile e pienamente consapevole dell?alto ruolo e funzione assegnatogli dalla Costituzione. Principi questi che saranno ripresi ed esplicitati in un ?Manifesto della Cooperazione Italiana?.

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