Mondo

Vietato scrivere della salute del presidente Mubarak, condannato giornalista egiziano

A conferma che la questione 'successione' è più che mai incandescente nel paese

di Federica Zoja

Tempi duri per la libertà di stampa in Egitto. Oggi un tribunale cairota ha condannato a sei mesi di carcere Ibrahim Eissa, direttore del quotidiano Al Dustour (La Costituzione), riconoscendolo colpevole di aver diffuso volontariamente notizie false sulla salute di Hosni Mubarak.
L?articolo incriminato è un lungo editoriale pubblicato alla fine dell?agosto 2007 in cui Eissa, da sempre in prima linea contro il regime semi-autoritario di Mubarak, riferiva che il presidente stava per morire.
Gli avvocati di Eissa, una trentina, tanti quante le associazioni per la difesa dei diritti umani scese in campo al suo fianco, hanno riferito che faranno ricorso in appello.
Secondo l?accusa, Al Dustour avrebbe ?danneggiato l?interesse pubblico e la stabilità nazionale?, oltre a provocare un clima di incertezza sui mercati finanziari. A quanto riferito da alcuni alti funzionari della banca centrale egiziana, tra il 29 e 30 agosto gli investitori stranieri avrebbero ritirato più di 350 milioni di dollari dal Paese.
Per Eissa non si tratta del primo ?guaio? con la giustizia. Già nel mese di settembre è stato infatti riconosciuto colpevole ? insieme ad altri tre colleghi direttori di testate quotidiane e settimanali anti-governative ? di aver insultato intenzionalmente il presidente e alcuni funzionari dell?Ndp.
Secondo il direttore (libero su cauzione), atteso dalla stampa al di fuori dell?aula, si tratta di ?un verdetto contro tutte le convenzioni internazionali per la tutela dei diritti umani, che conferma l?intoccabilità del presidente Mubarak e il rifiuto di qualsiasi critica a lui e alle sue politiche?.
In realtà, l?argomento è particolarmente sensibile in Egitto perché per il quasi ottantenne Mubarak è ormai tempo di successione: un passaggio di poteri, dopo 30 anni, che rappresenta un salto nel buio.
In assenza di un vice-presidente, l?ipotesi più accreditata è quella del figlio minore Gamal. Al momento, la posizione dei vertici militari, veri detentori del potere in Egitto, non è chiara. Sullo sfondo, il ruolo della Fratellanza musulmana, che potrebbe avere buone chances se le elezioni presidenziali fossero regolari.
Una cosa è certa: che Hosni Mubarak stia male, non è neanche ipotizzabile in Egitto.


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