Cultura

Integrazione alunni disabili: arrivano le scuole-polo

Novità dall'Intesa firmata in Conferenza Stato Regioni

di Sara De Carli

Nella Conferenza Unificata del 20 marzo è stata sancita l?Intesa concernente ?modalità e criteri per l?accoglienza e la presa in carico dell?alunno con disabilità?. L?obiettivo del provvedimento è quello di ricondurre la complessa materia dell?integrazione scolastica dell?alunno con disabilità all?interno di un progetto complessivo che favorisca azioni sinergiche ed interventi coordinati tra i diversi soggetti istituzionali interessati: Ministero della Pubblica istruzione, Ministero della Salute, Regioni, Aziende Sanitarie, Province, Comuni, Uffici scolastici regionali e provinciali e istituzioni scolastiche. I soggetti coinvolti si attiveranno, nell?ambito delle proprie competenze e sulla base delle risorse annualmente disponibili, per garantire all?alunno con disabilità e alla sua famiglia la realizzazione del miglior percorso di accompagnamento, fornendo ogni utile informazione sulle opportunità a disposizione.

L’intesa va ad integrarsi con il Regolamento n. 185 del 2006, recante modalità e criteri per l?individuazione dell?alunno in situazione di Handicap. Il testo dell?Intesa sarà pubblicato appena disponibile. Una novità positiva quella della scuola-polo presso la quale saranno titolari tutti gli insegnanti di sostegno di un distretto, ma il problema vero riguarda il precariato, la formazione e l?aggiornamento di tutti i docenti, quelli di sostegno ma anche i curriculari.

Salvatore Nocera, vicepresidente Fish (Federazione italiana superamento handicap) accoglie così la notizia del via libera della Conferenza Stato Regioni all?intesa sulle modalità e i criteri per l?accoglienza scolastica e la presa in carico degli alunni con disabilità: in essa si prevede fra l?altro che gli insegnanti di sostegno siano posti in carico ad una unica scuola polo del territorio, nella quale sarebbero tutti considerati titolari, e da lì poi assegnati alle singole scuole, salvaguardando possibilmente la continuità didattica. ?Si tratta – afferma Nocera – della volontà di creare una task force presso il distretto socio sanitario di base, che coincide grosso modo con il vecchio distretto scolastico: una novità positiva soprattutto perché le assegnazioni nelle varie scuole della zona saranno decise anche in base alle singole tipologie di minorazione: i bisogni di un cieco non sono quelli di un sordo, di un bambino autistico, e così via?.

Il problema però da questo punto di vista, secondo il vicepresidente Fish, è la formazione: ?Gli insegnanti di sostegno non solo non hanno in genere una specializzazione specifica, ma sono carenti anche per quella generale: corsi appositi furono organizzati dall?amministrazione a partire dal 1997, ma prima il governo Berlusconi, dal 2001 in avanti, e poi il governo Prodi hanno scelto di non finanziarli?. L?altro grosso problema, che incide pesantemente sulla qualità dell?integrazione degli studenti disabili, riguarda il precariato degli insegnanti. ?I posti in organico di diritto ? afferma Nocera – sono oggi circa 48mila a fronte di 186mila alunni disabili: ogni anno, con il piano del Ministero previsto da qui al 2011, saranno messi in ruolo circa 8mila insegnanti, ma questo non basterà a coprire la falla fra organico di diritto e di fatto?. Ciò significa che, se al momento i precari fra i 93mila insegnanti di sostegno in servizio sono circa 40mila, anche fra tre anni ne rimarranno comunque 15mila circa: ?Fra questi – continua Nocera – una buona fetta non ha la specializzazione: va bene che, di diritto o di fatto, l?insegnante di sostegno è garantito, ma se non è specializzato cosa ce ne facciamo??.

Per il vicepresidente Fish insomma se l?obiettivo primario è di eliminare la precarietà e la mancanza di continuità didattica, l?avvento della filosofia della scuola-polo è positivo, ma rappresenta solo un passo ?di fronte ad una marea di problemi?.

Info: www.solidarietasociale.gov.it
Scarica l’Intesa.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA