Non profit

Civitas 2004 – Quando il genitore è detenuto

In un seminario l’esperienza dei volontari di Telefono Azzurro nel progetto Bambini e Carcere

di Telefono azzurro

Padova, 1 maggio 2004 ? Le problematiche del rapporto genitore-figlio quando il padre o la madre sono detenuti: questa la tematica al centro domani pomeriggio a Civitas 2004 di un seminario promosso da Telefono Azzurro, l?associazione che da 17 anni si batte per la tutela dei diritti di bambini e adolescenti,
L?associazione è infatti impegnata per garantire il diritto alla famiglia anche nel contesto carcerario, con una presenza dei propri volontari in oltre 10 strutture penitenziarie in tutta Italia, tra le quali il Carcere Demaniale e Casa Circondariale di Padova.

Quando bambini e ragazzi visitano il genitore detenuto si devono rapportare con la dura realtà del carcere: sono costretti ad attendere il momento del colloquio, oltre a vivere il colloquio stesso, in un ambiente disagevole. Una situazione inadatta alle esigenze relazionali dei bambini, che non favorisce una armonica interazione tra genitore-detenuto e figlio. In questo contesto si colloca l’esperienza degli spazi ludoteca e dei Nidi creati e gestiti dai volontari di Telefono Azzurro, spazi idonei alle loro esigenze, in cui creare un clima il più possibile familiare, allentando eventuali tensioni nel rapporto con il parente recluso.

“Bambini con un genitore in carcere – Essere un detenuto genitore”
Sala 8/A ? Domenica 2 Maggio 2004, ore 14.30
Relatori
-Paola Papi Barbato, Referente Nazionale Progetto Carcere, Comitato per il Telefono Azzurro
-Anna Mazzacuva, Referente Progetto Carcere Bollate (Milano), Comitato per il Telefono Azzurro
-Educatore penitenziario
-Rappresentante Direzione Carcere di Padova

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.