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CSI: Le tensioni in Terra Santa non fermano la Maratona della Pace

I recenti fatti di cronaca e l’escalation del conflitto Israelo - Palestinese non impediscono agli sportivi italiani di portare il loro messaggio di pace in Terra Santa. Venerdì 23 aprile, la fiaccola

di Centro Sportivo Italiano

Il riaccendersi delle tensioni nel conflitto Israelo ? Palestinese non ferma la Maratona della Pace, manifestazione organizzata dall?Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI, dal CSI (Centro Sportivo Italiano) e dall?Opera Romana Pellegrinaggi, che venerdì 23 aprile vedrà un gruppo di sportivi portare la fiaccola accesa dal Santo Padre da Gerusalemme a Betlemme. ?La scelta di intraprendere questa marcia, nonostante il clima incandescente che ci aspetta in Terra Santa è stata sofferta, ma molto serena ? ha spiegato il presidente del CSI Edio Costantini -. Tutti insieme, organizzatori e atleti, abbiamo capito che il nostro messaggio di Pace sarebbe stato ancor più significativo in una situazione come questa. Ma soprattutto, quello che ci ha spinto maggiormente ad insistere, è il clima di attesa e di gioia che la Maratona Gerusalemme ? Betlemme è stata in grado di instaurare, soprattutto nella popolazione palestinese di religione cristiana?. A dare vita alla maratona saranno quindici atleti italiani, ed altrettanti di nazionalità israeliana e palestinese. Nel gruppo italiano ci saranno, tra gli altri, l’ex campione del mondo di ciclismo Moreno Argentin, la medaglia di bronzo nei 110 ostacoli alle Olimpiadi di Città del Messico Eddy Ottoz, l’olimpionico del canottaggio Davide Tizzano e l’asso del canestro Fabrizio Della Fiori. ?Con questa maratona vogliamo dare un messaggio di Pace – dice Eddy Ottoz -, una pace senza etichette e senza aggettivi, un traguardo da raggiungere. I fatti di cronaca avvenuti da queste parti negli ultimi giorni mi hanno leggermente preoccupato, ma nessuna esitazione? del resto gli ostacoli erano il mio terreno di gara. In questo contesto, ogni gesto anche simbolico come il nostro può fare molto quanto a sensibilizzazione e sull?opinione pubblica?. Sulla stessa lunghezza d?onda, Moreno Argentin, che non si sente preoccupato, ma anzi? ?Direi anzi che è poco anche questo che facciamo. Da sportivo e da ciclista ho ben impresso il traguardo, quello della pace, difficilissimo da raggiungere, assai più di una Cima Coppi al Giro?. ?La maratona? Per la prima volta starò tranquillo in gruppo, a ruota. Lo sport mi ha insegnato che popoli diversi possono aiutarsi. Penso al mio Mondiale vinto nel 1986 quando un tedesco ed uno svedese, miei compagni di società, ma non di nazionale, non hanno ostacolato la fuga buona per arrivare in fondo. Un bel ricordo ed un esempio di sportività universale?. Molto semplice il programma dell?evento: partenza di buon?ora da Gerusalemme, alla presenza del sindaco della città e del presidente del Comitato Olimpico israeliano. Per la parte italiana saranno presenti al via il Cardinal Camillo Ruini, presidente della Cei, Gianni Petrucci, presidente del Coni, Monsignor Carlo Mazza della CEI, Monsignor Liberio Andreatta dell? ORP, ed Edio Costantini del CSI. Gli atleti italiani e israeliani si alterneranno nel primo tratto del percorso, che costeggerà le mura della città vecchia di Gerusalemme, per arrivare nella zona in cui dovrebbe sorgere il tanto discusso ?muro? di separazione tra Israele e il Territorio palestinese. Al passaggio del confine, inoltrandosi in zona palestinese, la fiaccola sarà portata avanti dagli atleti italiani e da quelli palestinesi. A metà mattinata la corsa terminerà a Betlemme, nella piazza antistante la Basilica della Natività. È prevista una breve cerimonia conclusiva, alla presenza del sindaco di Betlemme, oltre che della delegazione italiana. Il Presidente della Cei, Cardinale Camillo Ruini celebrerà la messa a conclusione dell’evento. Con quest?iniziativa così strutturata, gli sportivi italiani si proporranno come ambasciatori di pace e di solidarietà in questo particollarmente difficile momento storico, per consentire idealmente agli atleti israeliani e palestinesi di passarsi la fiaccola, partecipando ad un?unica corsa congiunta, simbolo tangibile di uno sport che può e vuole adoperarsi efficacemente per il dialogo, la riconciliazione e la pace. I chilometri di percorso saranno in totale poco più di dieci, di cui due terzi in territorio israeliano e la restante parte in quello palestinese. Insieme ai 15 atleti parteciperanno altri duecento ambasciatori – marciatori della pace. Tra loro, numerosi atleti amatori, tra i quali il direttore della Gazzetta di Modena, Antonio Mascolo, Renzo Frattari (al suo attivo due maratone nel deserto del Marocco, l?attraversamento della foresta equatoriale nella Guiana Francese e la partecipazione a oltre 30 maratone) e Mario Ferracuti, un arzillo 76enne di Fermo (AP) che sarà il partecipante più anziano. La maratona rientra nel più ampio programma del pellegrinaggio ?Gli sportivi italiani in Terra Santa (dal 20-24 aprile) che toccherà i luoghi più significativi della tradizione biblico-cristiana.


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