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Acli, schierate per la pace e per la riqualificazione della politica

Di fronte a Casini e Rutelli, in occasione del loro 22° congresso, le Acli ribadiscono le proprie posizioni sul futuro del movimento della pace e sulle prossime elezioni europee

di Acli

Torino, 2 aprile 2004 – Nella seconda giornata del loro 22° congresso, le Acli rinnovano la scelta della non violenza come valore etico irrinunciabile e a tutto campo. Sollecitate dal presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ad esercitare ancor più il proprio peso perché il movimento della pace non diventi preda dei «violenti del pacifismo, le Acli rispondono con le parole del presidente Luigi Bobba: «Per quanto riguarda la situazione internazionale, ribadiamo con forza che non possiamo rassegnarci ad accettare passivamente che la violenza tenga in ostaggio la pace! Per quanto attiene al movimento della pace, la logica della divisione e della delegittimazione reciproca e gli oltranzismi non fanno parte del nostro linguaggio politico e hanno pochissimo di pacifico o di pacifista». Casini ha anche auspicato che la politica riconquisti i suoi spazi e la sua dignità a partire dalle prossime elezioni europee. Le Acli rilanciano in proposito il proprio appello contro i cosiddetti ?candidati bandiera?: «La situazione internazionale richiede una forte qualificazione della politica e della nostra presenza all?Europarlamento: noi non sosterremo quei candidati che ricoprono già un?altra carica istituzionale in Italia e che non dichiarino in anticipo la loro disponibilità, in caso di lezione, ad optare per il Parlamento di Bruxelles». Direttamente invitato da Bobba a pronunciarsi sulla questione, il presidente della Margherita, Francesco Rutelli ha dichiarato: «Noi presenteremo una posizione come lista: non penso che sia giusto avere una posizione personale sulla questione. Io prendo l?impegno con le Acli che quelli di noi che ci saranno – non escludo che vi si dedichino anche personalità importanti – non faranno i politici a mezzo servizio».


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