Cultura

Allam: critica da 138 saggi dell’Islam

I leader religiosi musulmani, ricevuti in Vaticano a febbraio, criticano la modalità in cui è stata realizzata la conversione di Magdi Allam.

di Redazione

Oltre 138 intellettuali e leader religiosi musulmani firmatari di una recente lettera aperta al Papa per promuovere la pace mondiale, ricevuti in Vaticano a febbraio, criticano la modalità in cui è stata realizzata la conversione di Magdi Allam.

Per bocca di Aref Ali Nayed, direttore del Centro regale di studi strategici islamici ad Amman, in Giordania, figura chiave del gruppo «A common world», i 138 denunciano l?atto «deliberato e provocatorio di battezzare Allam in un?occasione così speciale e in modo così spettacolare» e chiedono alla Santa Sede di «prendere le distanze» dalla dichiarazioni del vicedirettore «ad personam» del Corriere della Sera , sollevando il dubbio che: «Non è lontano dalla verità vedere questo episodio come un altro modo di riaffermare il messaggio di Regensburg».

«Per quanto riguarda l?atto del Vaticano deliberato e provocatorio di battezzare Allam in un?occasione così speciale e in modo così spettacolare, è sufficiente dire quanto segue» afferma Nayed. «Primo, è triste che l?atto intimo e personale di una conversione religiosa divenga uno strumento trionfalistico per segnare punti. Tali strumentalizzazioni di una persona e della sua conversione è contraria ai principi basi della dignità umana. Giunge inoltre in un momento altamente inopportuno in cui sinceri musulmani e cattolici stanno lavorando molto duramente per riparare alle fratture tra le due comunità». «Secondo, è triste che la persona prescelta per un gesto così fortemente pubblico ha generato, e continua a generare, argomenti di odio. Il messaggio fondamentale dell?articolo più recente di Allam è lo stesso messaggio dell?imperatore bizantino citato dal Papa nella sua lezione di Regensburg tristemente nota. Non è lontano dalla verità vedere questo come un altro modo di riaffermare il messaggio di Regensburg (che il Vaticano continua a dire che non era intenzionale)».

«E? ora importante per il Vaticano prendere le distanze dal discorso di Allam. I musulmani dovrebbero prendere l?evidente battesimo papale come un appoggio del discorso di Allam relativamente all?islam? Terzo, è triste che Benedetto XVI abbia scelto di fare del messaggio fondamentale del suo discorso religioso durante la speciale occasione della Pasqua un messaggio quasi-manicheo sui temi del ?buio? e della ?luce?, assegnando il “buio” agli “altri” e la “luce” a “se stessi”. E? anche triste che l?idea di pace esposta in quel discorso si riduca a portare l?altro nella propria Chiesa attraverso il battesimo. Tale discorso totalitario romano non è affatto utile». «L?intero spettacolo con la sua coreografia, il suo personaggio e i suoi messaggi provoca autentiche domande circa le motivazioni, le intenzioni, e i piani di alcuni dei consulenti del Papa sull?islam. Ciononostante non permetteremo che questo sfortunato episodio ci distolga dal nostro lavoro nel perseguire un “Mondo comune” per il bene dell?umanità e della pace mondiale. Per noi la base per il dialogo non è una logica della reciprocità “occhio per occhio, dente per dente”, ma piuttosto una teologia compassionevole della conciliazione per il bene dell?Amore di Dio e del prossimo».

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