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Rai Uno chiama il Cesvi, protagonista della lotta all’Aids in Africa

Martedì 17 febbraio il dottor Roberto Moretti interviene ad UnoMattina raccontando i progetti del Cesvi contro l’Aids in Africa

di CESVI

«Che dire della tragedia dell?AIDS con conseguenze devastanti in Africa? Si parla ormai di milioni di persone colpite da questo flagello e di queste, tantissime sono state contagiate fin dalla nascita» ha detto Giovanni Paolo II parlando della violenza sui minori in occasione della presentazione del messaggio della Quaresima lo scorso 29 gennaio. L?appello lanciato dalla Santa Sede per fermare il genocidio dei malati di AIDS in Africa e abbattere i costi dei farmaci è balzato rapidamente sulle prime pagine dei più importanti mezzi d?informazione in tutto il mondo. Martedì 17 febbraio la trasmissione Uno Mattina, in onda su Rai Uno dalle ore 6.45 alle 10.50, dedica uno speciale al tema dell?AIDS e alla questione dei farmaci. In questo dibattito, Rai Uno chiama il Cesvi come voce autorevole e come protagonista della lotta all?AIDS in Africa, in Paesi dove il contagio da HIV colpisce una mamma su tre. Ospite in trasmissione, intorno alle ore 9.45, il dottor Roberto Moretti del Cesvi, epidemiologo ed esperto in sanità pubblica, che sarà intervistato dal conduttore Marco Franzelli. Il progetto “Fermiamo l?AIDS sul nascere” è stato avviato nel piccolo Ospedale Saint Albert, in Zimbabwe, nel 2001. Ora sono 11 le strutture sanitarie dello Zimbabwe in cui il Cesvi lavora per prevenire la trasmissione del virus HIV dalle mamme sieropositive ai neonati e le attività sono state estese in Sudafrica, Swaziland, Congo e Uganda. Dopo tre anni di lavoro in Zimbabwe, il Cesvi può vantare oggi risultati importanti: 45.775 persone coinvolte in incontri di informazione ed educazione, 10.768 donne sottoposte al test HIV, 981 mamme trattate con il composto antiretrovirale nevirapina, 13.696 donne seguite con attività di counselling, 1.438 operatori sanitari formati. Ad oggi sono 48 i piccoli fuori pericolo di contagio, come Takunda, il bambino nato dalla prima donna sieropositiva dello Zimbabwe che ha accettato di partecipare al programma del Cesvi nel maggio 2001. In lingua shona Takunda significa “Abbiamo vinto”. Altri 1.110 neonati sono attualmente sotto controllo e sani. Quando compiranno 18 mesi saranno sottoposti al test HIV e poi, speriamo, dichiarati definitivamente fuori pericolo. Ma le sfide non sono finite. Da poche settimane il Cesvi ha avviato in Zimbabwe il progetto pilota “Viva la mamma!” per l?adozione comunitaria di 100 mamme sieropositive. Queste donne saranno curate con terapia antiretrovirale e seguite con un costante appoggio socio-psicologico. E? un impegno importante, che il Cesvi ha deciso di assumersi affinché centinaia di bambini africani possano crescere tra le cure delle loro mamme senza la paura di rimanere orfani.


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