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La pace di corsa in Terra Santa

CSI insieme a CONI, CEI, ORP promuovono la Maratona Gerusalemme-Betlemme. Lo start il 23 aprile prossimo

di Centro Sportivo Italiano

È stata presentato giovedì a Roma, presso la sede dell?Opera Romana Pellegrinaggi, il programma della ?Maratona-pellegrinaggio Gerusalemme-Betlemme?, evento messo in cantiere congiuntamente dal Centro Sportivo Italiano, dall?Ufficio della CEI per la pastorale di tempo libero, turismo e sport, dal CONI e dalla stessa Opera Romana Pellegrinaggi. Il calendario e gli scopi dell?iniziativa sono stati illustrati dal segretario generale della CEI, mons. Giuseppe Betori; dal presidente del CONI, Gianni Petrucci; dal presidente del CSI, Edio Costantini; da mons. Liberio Andreatta, presidente dell?ORP; da mons. Carlo Mazza, direttore pastorale del tempo libero e sport della CEI. L?idea che anima la maratona è quella di portare nei difficili scenari palestinesi una testimonianza chiaramente visibile della volontà di riconciliazione e di pace degli uomini di buona volontà. Una testimonianza in cui lo sport diventa solo il tramite, il mezzo di espressione, lo strumento capace di assicurare appunto visibilità ad un pellegrinaggio diverso nella forma ma che rimane comunque classico nella sostanza. Ma più di ogni spiegazione, è chiarificatore il programma presentato: i partecipanti, sportivi famosi e non, partiranno da Roma e da Milano mercoledì 21 aprile per sbarcare a Tel Aviv e di lì recarsi a Gerusalemme. Il 22 aprile sarà dedicato alla visita della città santa e ad incontri con le comunità ebraica, cristiana e musulmana. Il 23 aprile si svolgerà la maratona-pellegrinaggio, con percorso da Gerusalemme a Betlemme, a conclusione della quale ci sarà una messa nella Basilica della Natività a Betlemme. La partenza è prevista domenica 25 aprile dall?aeroporto di Tel Aviv con destinazione finale Roma. Sono dunque tre le componenti fondamentali del programma: il pellegrinaggio vero e proprio nei luoghi santi, gli incontri con le diverse comunità religiosi presenti in quei territori e l?evento sportivo della maratona che ne rappresenta il culmine. Il filo rosso che li lega è quello di un appello diretto affinché la pace possa ristabilirsi in Terra Santa. La stessa maratona si ispirerà a questo tema. Ogni partecipante alla gara indosserà una maglietta multicolore, con il bianco-rosso-verde dell? Italia e il bianco e giallo, della Santa Sede. Su ogni maglia sarà scritto in italiano, ebraico e arabo la parola «pace». La maratona-pellegrinaggio passerà attraverso i check-point e sfiorerà la tomba di Rachele, dove le autorità israeliane da tempo hanno costruito un muro di protezione. Se l?Opera Romana Pellegrinaggi curerà la parte ?pellegrinaggio? del programma, il Centro Sportivo Italiano collaborerà per il suo settore di competenza specifica, ovvero l?organizzazione della maratona. D?altro canto come ha ribadito in conferenza stampa il presidente del Centro Spoertivo Italiano Edio Costantini: ?il CSI è stato il primo e più convinto sostenitore in Italia della possibilità di allestire maratone che fossero testimonianza personale di convincimenti profondi, oltre che impegni sportivi. L?ultimo evento di questi tipo organizzato dal CSI si è avuto lo scorso ottobre, con la maratona San Giovanni Rotondo-Tirana in occasione della beatificazione di madre Teresa di Calcutta?. Costantini ha poi sottolineato come ?anche nel periodo buio della guerra fredda lo sport è stato l?unico fattore capace di unire popoli su sponde diverse. Questo camminare o meglio correre insieme da Gerusalemme a Betlemme è un ulteriore gesto simbolico che vuole risvegliare i sentimenti di pace. La pace si fa con le persone e lo sport è il mezzo per rimettere in gioco la persona?. Ed anche il recente appello di Giovanni Paolo II affinché i giovani siano educati alla pace sta trovando nel CSI pronto e concreto riscontro nei suoi programmi di attività. La maratona in Terra Santa promette di essere solo un inizio.


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