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Legge 328: positivo incontro delle Acli con Maroni
«In primavera il decreto sui livelli essenziali di assistenza». Questa la promessa del ministro Maroni nellincontro con le Acli. Bobba: «È la ripresa di una marcia che si era interrotta»
di Acli
Sarà pronto per l?inizio della primavera l?atteso decreto attuativo della legge 328 che fissa i livelli essenziali di assistenza. Lo ha assicurato alle Acli il ministro Maroni al termine dell?incontro con i vertici dell?Associazione svoltosi nella serata di ieri presso la sede del ministero del Welfare in Via Veneto.
Per sollecitare la piena applicazione della legge di riforma dell?assistenza, le Acli avevano promosso la campagna ?Salviamo la 328? raccogliendo circa un migliaio di firme tra sindaci e amministratori pubblici di tutta Italia. «Governo e Regioni ? ha ribadito Luigi Bobba, il presidente delle Acli ? devono fare la loro parte perché quella che era stata salutata come la legge cardine del nuovo welfare, non rimanga solamente una bella legge manifesto». A tre anni dalla sua approvazione, infatti, solo la metà delle Regioni si è dotata o si sta dotando degli strumenti legislativi necessari per attuare un coerente sviluppo della 328, mentre da parte del Governo si attende ancora l?emanazione di importanti decreti attuativi pur previsti dalla legge.
Il più importante di questi decreti è proprio quello che definisce i livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale: «Il Ministro ? ha affermato Bobba ? ha assicurato che all?inizio della primavera il decreto vedrà la luce. Se ciò sarà confermato, potremo dire con soddisfazione che è ripresa la marcia che si era interrotta. Nel frattempo, registriamo come un successo della nostra iniziativa l?impegno che Maroni si è assunto, e aspettiamo la convocazione su questo tema del tavolo di confronto tra Governo e rappresentanti del Terzo settore».
A margine dell?incontro si è discusso anche di pensioni, in particolare della proposta avanzata dalle Acli di investire i risparmi ottenibili con la riforma in un progetto organico di politiche familiari. Il Ministro, pur affermando di condividere l?idea, ha posto la questione delle risorse disponibili, ribadendo che il risparmio previsto dal riordino previdenziale (lo 0,7% del Pil) sarà destinato esclusivamente a coprire le attuali esigenze di bilancio. «Noi continueremo ad insistere ? ha affermato il presidente delle Acli ? Conosciamo i problemi di bilancio del nostro Paese, ma l?opzione per la famiglia è talmente importante che merita un?inversione di rotta da parte del Governo».
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