Non profit

Fra gli Scrovegni e il Pedrocchi

I turisti accompagnati sotto gli affreschi di Giotto e allo storico caffè patavino dagli addetti di una coop sociale. Che ha fatto della flesibilita' la sua forza

di Piergiorgio Greco

La cooperazione sociale si apre al mondo dell?arte. È ciò che si sta verificando con successo a Padova, da quando le richieste per poter ammirare la Cappella degli Scrovegni, da poco tornata agli antichi splendori grazie a un restauro durato diversi anni, sono aumentate a dismisura. E da quando il Comune ha incontrato la Cooperativa Giotto, impresa sociale impegnata nell?inserimento delle persone svantaggiate nel mondo del lavoro. Da questo incontro è nata un?idea semplice: prolungare di altre tre ore lo scrigno di Giotto, dalle 19 alle 22, affidandone la gestione proprio a una coop che si avvale, in questa circostanza, di una decina di Lsu (lavoratori socialmente utili), 3 disabili e altri 15 giovani lavoratori. Subito, a un?idea utile, risolutiva,se ne è affiancata un?altra, geniale: perché non concedere a quanti visitano il famoso monumento un tour enogastronomico per le vie della città? E così, prende vita Giotto?sotto le stelle, un pacchetto turistico che prevede, oltre alla visita della agli Scrovegni, (che per ragioni di conservazione degli affreschi dura solo 15 minuti), l?aperitivo allo storico Caffè Pedrocchi, una cena in un ristorante tipico e una passeggiata sotto le stelle, tra gli affascinanti vicoli di Padova. «Il termine cooperativa sociale» dice il presidente, Nicola Boscoletto, «ci va un po? stretto, perché sembra limitare la portata imprenditoriale della nostra azione». In effetti, il Comune non ha esitato ad affidare un gioiello come la Cappella degli Scrovegni alla Giotto, impresa sociale che, sin dal ?86, anno di fondazione, ha dimostrato di saper rispondere alle esigenze della collettività con tempestività e professionalità. Il tutto, coinvolgendo persone disabili, detenuti ed ex, nella gestione di servizi più svariati: dall?iniziale cura degli spazi verdi della città al controllo dei parcheggi, passando per la custodia di musei, scuole e palestre. L?anno scorso, infine, a coronamento di un percorso impeccabile, la coop è riuscita a ottenere l?impegnativa certificazione Iso 9001. «Stare sul mercato e competere puntando alla qualità è una scelta di fondo con un fine preciso: far sì che i nostri servizi non siano forniti in maniera occasionale ma possano continuare nel corso degli anni perché oggettivamente efficienti. Questo perché», precisa Boscoletto, «su 150 dipendenti, ben il 42% sono disabili e a loro si deve assicurare una certa stabilità lavorativa, non avendo certamente la possibilità di un reinserimento veloce nel mondo del lavoro». E la preparazione artistica dei dipendenti? «Formazione ad hoc: lezioni in aula, in loco, seguite da un periodo di affiancamento». Il tutto per far sì che la descrizione della nascita di Gesù o le scene della Passione “potessero essere per i nostri ragazzi e,speriamo,per quanti saranno da loro guidati, comprensibil come lo sono per i professionisti che ogni giorno si alternano sotto l’ azzurro del cielo di Giotto”. L’ arte di lavorare… nell’ arte Nome:Cooperativa sociale Giotto a responsabilità limitata (tipo B) Indirizzo:corso Roma, 1 – 24068 Seriate (Bergamo) Telefono:049.2963700 email:giotto@coopgiotto.com Presidente: Stelio Conti Anno di fondazione: 1986 Fatturato: 4,2 milioni di euro Addetti:160 soci, di cui 65 svantaggiati (disabili, carcerati, ex detenuti, ex tossicodipendenti Attività: Pulizie, manutenzione verde, data entry, custodia musei focus Global service. «Le amministrazioni pubbliche e i privati cercano soggetti flessibili, sempre pronti a inventare servizi su misura per le esigenze più svariate». Così Andrea Basso, vice presidente di Giotto, sintetizza il concetto di global service, indispensabile a quanti si incamminano sulla strada dell?imprenditoria sociale. La Giotto, per questo, opera in svariati settori: dalla gestione del verde ai servizi di pulizia, dal data entry ai parcheggi, passando per i call center.


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