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Telefono Azzurro: negati i diritti fondamentali dei bambini nel mondo.
Preoccupanti anche i dati riferiti al nostro Paese.
Telefono Azzurro condivide l’allarme lanciato dall’Unicef sul diritto negato all’istruzione. Ma i diritti negati ai bambini sono, purtroppo, anche altri e altrettanto fondamentali. In particolare, dai dati contenuti nel IV Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza realizzato da Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes, emergono dati allarmanti che riguardano anche il nostro Paese.
Mutilazioni genitali femminili
Il fenomeno delle Mutilazioni genitali femminili, diffuse prevalentemente in Africa e presso alcune minoranze di altre zone, in seguito ai massicci flussi migratori si sta diffondendo anche ad altri paesi ed aree geografiche.
Si stima che nel mondo siano approssimativamente da 130 a 150 milioni le persone di sesso femminile sottoposte a qualche forma di mutilazione dei genitali; che ogni anno vi siano almeno 2 milioni di bambine a rischio di subire tali pratiche e 6.000 donne ogni giorno.
In Italia si stima che nell’anno 2002 siano state sottoposte a mutilazioni genitali femminili 28,500 donne. Nello stesso anno le stime riportano: 6.300 casi in Spagna, 20.700 in Germania, 27.900 in Francia, 30.250 nel Regno Unito, 18.100 in Svezia, 168.700 in U.S.A.
Lavoro minorile
Molto preoccupanti, le ultime stime fornite dall’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) nel Rapporto “Every Child Counts” – New Global Estimates on Child Labour”.
Dal rapporto emerge che nel mondo:
– oltre 350 milioni di minori tra 5 e 17 anni lavorano
– 73 milioni hanno meno di 10 anni.
– il 23% di minori ha un impiego (si arriva al 42% se consideriamo solo la classe di età 15-17 anni)
– Oltre 8 milioni di bambini sono impiegati in forme di lavoro legate ad attività illegali
– 5,7 milioni di bambini sono impiegati in lavori forzati
– 1,8 milioni sfruttati in attività pornografiche e prostituzione e traffico di minori
In Italia i dati Istat del lavoro minorile relativi all’anno 2000 stimano:
– il 3,1% dei ragazzi minori di 15 anni lavora (147.285 unità); in particolare i bambini tra i 7 e i 10 anni che lavorano rappresentano lo 0,5% della popolazione di quella fascia d’età, in crescita fino all’11,6% di lavoratori tra i 14enni
– I bambini e adolescenti sfruttati sono 31.500, ossia lo 0,66% della popolazione minorile italiana totale; si tratta per lo più di 14enni (54,2%), bambini tra 11 e 14 anni (37,2%) e bambini fino a 10 anni (8,4%).
– Gli infortuni denunciati a carico di minorenni sono stati 24.776 nel 2000 (un dato oggettivo che non considera il sommerso di incidenti non denunciati); le regioni maggiormente interessate dal fenomeno risultano, in ordine decrescente, la Lombardia (4.532 casi), il Veneto (3.347), l’Emilia Romagna (3.175) e il Trentino Alto Adige (2.484).
Abuso sessuale in Italia: 425 vittime (+17,7% rispetto agli stessi mesi del 2002), 386 persone denunciate (+11,6%), di cui il 59,8% in stato di libertà; la regione italiana con più vittime (64) è la Lombardia; le vittime sono prevalentemente di sesso femminile 65,9% (1 vittima su 3 è di sesso maschile) e appartengono per il 41,9% alla classe di età 11-14 anni.
I bambini e ragazzi vittime dell’abuso sono nel 90,4% dei casi di nazionalità italiana (8,2% straniera, 1,4% non nota). L’autore del reato risulta nel 93,3% dei casi intraspecifico, nello specifico appartenente alla sfera: conoscenti (50,8%), famiglia (36,8%), sociale (2,8%), scolastico (2,8%).
Internet e Pedofilia in Italia: 11.253 sono i siti monitorati nel primo semestre 2003 dalla Polizia postale, contro i 1.186 dello stesso periodo 1998; i siti pedofili oscurati in Italia sono passati da 1 nel 1998 a 36 nel 2003.
Nel corso dell’attività di monitoraggio della rete i siti web pedopornografici attestati all’estero vengono segnatali agli organismi di polizia collegati: si è passati dalle 195 segnalazioni del 1999 alle 2.277 del 2002.
Dall’analisi più approfondita di alcuni di essi emerge che:
– la maggior parte dei server che ospitano siti pedopornografici sono attestati in USA (76%); di seguito ma a grande distanza, in Canada (5%) e in Olanda (3%).
– l’85% dei siti pedopornografici contengono almeno una sezione a pagamento: in particolare il 28% prevede una consultazione esclusivamente a pagamento, il 57% contiene anche una sezione gratuita
– Nell’87% dei casi i siti contengono fotografie di bambine, mentre nell’11% vengono proposti soggetti di entrambi i sessi; in più della metà dei casi (51%) i bambini fotografati o filmati hanno meno di 10 anni; addirittura l’1% ha meno di 3 anni
– I principali tipi di materiali sono: fotografie (98%); filmati (63%), webcam dal vivo (34%)
I bambini e adolescenti stranieri e la giustizia
Il numero di bambini e gli adolescenti stranieri residenti nel nostro Paese è cresciuto del 48,7% tra il 1998 (186.890 unità) e il 2000 (277.976 unità), facendo riferimento soltanto a quanti risultano iscritti sul permesso di soggiorno dei familiari.
I minori stranieri non accompagnati presenti in Italia sono cresciuti del 46,3% in poco più di un anno, da dicembre del 2000 (5.413 unità) al gennaio del 2002 (7.921).
Nel 2001, tra i minori denunciati quelli di nazionalità italiana rappresentavano il 78,1%(ovvero 31.065), contro la quota del 21,9% di stranieri (ovvero 8.720), una minoranza che però più probabilmente accede ai Centri di Prima Accoglienza (C.P.A.): i ragazzi stranieri nel 2002 rappresentavano infatti il 55,6% del totale degli ingressi.
Roma, 11 dicembre 2003
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