Non profit
Acli: “Sì al tricolore accanto alle bandiere arcobaleno”
Volontariato civile e forze militari di peacekeeping più uniti, per dire pace due volte. Annalena Tonelli e Massimo Ficuciello sono due volti dello stesso impegno umanitario dellItalia nel mondo
di Acli
L?amore per la propria nazione e l?impegno contro il terrorismo non sono in contraddizione con la pace. Per celebrare il lutto nazionale e rendere omaggio alle 19 vittime italiane della strage di Nassiriya, anche le Acli esporranno le bandiere arcobaleno accanto alle bandiere del tricolore, simbolo di un?Italia democratica, impegnata con le Nazioni unite per il ritorno della pace in Iraq, prossima e solidale alla popolazione irakena.
«Il nostro giudizio sulla guerra preventiva ? dichiara il presidente delle Acli, Luigi Bobba ? e sull?unilateralismo non è affatto mutato. Davanti alla strage di Nassiriya chiediamo ancora una volta di accelerare il trasferimento dei poteri agli iracheni e di seguire il percorso indicato dalla risoluzione delle Nazioni unite. Tuttavia, come ha ribadito il Capo dello Stato a Bush, la missione di pace italiana in Iraq non è andata per prendere parte al conflitto, ma per contribuire alla ricostruzione del Paese.
Auspichiamo, quindi, che volontariato civile e forze militari di peacekeeeping non siano realtà né contrapposte né antagoniste, ma complementari ed alleate. Gli italiani, volontari in abiti civili o in divisa, sono espressioni diverse della stessa coscienza nazionale che con uguale generosità e uguale coraggio sceglie ogni giorno di farsi carico delle gravi minacce della società globale. Uniamo le bandiere per dire che c?è bisogno di unire le forze, per dire pace due volte, per contribuire più efficacemente alla risoluzione di questo come di molti altri conflitti nel mondo».
«Abbiamo davanti agli occhi ? continua Bobba ? insieme, Annalena Tonelli, volontaria uccisa in Somalia lo scorso 5 ottobre, medico, trent?anni spesi con i poveri e i malati in Africa, e Massimo Ficuciello tenente dell?esercito morto nell?attentato di Nassirya, già funzionario di banca, che lascia il lavoro per la missione in Iraq. Due percorsi diversi. Una grande comunanza di idealità. Hanno entrambi dedicato la loro vita alla stessa causa umanitaria: la costruzione di un mondo più giusto e più in pace».
Le Acli auspicano che la giornata di martedì sia un giorno di riconciliazione anche di queste due anime dell?impegno civile e della coscienza nazionale: un deciso passo in avanti verso una pace che non riguarda solo il Medio Oriente ma si comincia a costruire in casa nostra, a partire da ognuno di noi.
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