Non profit

Concluso a Cagliari il 4′ meeting della solidarietà Anpas

Assenti le Istituzioni locali

di ANPAS

Un affollato, colorato, partecipato corteo che ha sfilato lungo le vie di Cagliari da Molo Ichnusa a Piazza Costituzione ha concluso oggi il 4° Meeting della Solidarietà A.N.P.As. ? Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze che si è svolto da giovedì 25 negli spazi della Fiera Internazionale di Cagliari.

Sin dalla prima edizione il Meeting nazionale è stato occasione di incontro e confronto tra le pubbliche assistenze aderenti all? A.N.P.As. , le altre organizzazioni di volontariato, il terzo settore e le istituzioni sui temi che stanno più a cuore ai volontari.

Quest?anno sono stati affrontati i temi relativi a: Rapporto tra Volontariato ed Enti Locali nella Protezione Civile; Servizio Civile Nazionale; Diritto all?assistenza per tutti i cittadini e per ciascuno di essi sono state gettate le basi per la futura operatività.

?Con oltre 1.000 volontari provenienti da tutta Italia (in rappresentanza degli oltre 100.000 che operano su tutto il territorio nazionale) che hanno sfilato oggi ? ha affermato nel discorso conclusivo il presidente nazionale Luigi Bulleri ? più di 50 ambulanze per un totale di oltre 100 mezzi, questa manifestazione conclusiva è stata, come d?altronde tutto il Meeting sardo, la più partecipata. Ancor più a malincuore, quindi, dobbiamo evidenziare come questa manifestazione sia anche stata l?unica alla quale non hanno preso parte le autorità locali?.

Una curiosità: questa mattina la bandiera dell?A.N.P.As. svettava sul pennone centrale della meravigliosa nave scuola Palinuro, ormeggiata proprio a Molo Ichnusa.

A.N.P.AS. : Via F. Baracca, 209 – 50127 Firenze tel. 055/374.887 fax 055/375.002 direzione@anpas.org http://www.anpas.org

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.