Non profit
Amici dei Bambini: da Bologna un appello alla Commissione adozioni internazionali e al governo
Il 70% dei bambini adottati in Italia proviene da paesi non firmatari delle convenzioni internazionali
di AiBi
Amici dei Bambini è presente a ?L?adozione in movimento?, giornata di lavoro che si svolge oggi a Bologna sulle innovazioni in materia di adozione.
L’associazione, che dal 1986 opera in Italia e nel mondo a difesa dell’infanzia abbandonata, chiede al governo italiano che venga attuato un piano di cooperazione urgente perché l?adozione internazionale non sia l?unica possibilità per salvare i bambini in stato di abbandono.
?E? uno scandalo: in Italia il 70% dei 5750 bambini adottati da quando la Commissione adozioni internazionali ha iniziato a operare, nel novembre del 2000, provengono da nazioni che non hanno firmato la Convenzione dell?Aja ? ha detto nel suo intervento Giuseppe Salomoni, vicepresidente di Amici dei Bambini – e che non garantiscono adeguate tutele per i minori abbandonati. Un esempio per tutti: l?Ucraina?.
Secondo gli ultimi dati della Commissione per le adozioni internazionali (Cai) infatti, è proprio dall?Ucraina che arriva il 25% dei bambini stranieri adottati in Italia (1392 bambini, ovvero una adozione su quattro).
?E? un paese in cui le adozioni sono gestite senza le regole garantite dalle convenzioni internazionali ? aggiunte Salomoni – : gli enti autorizzati non sono riconosciuti, e quindi non possono intermediare tra autorità e famiglie; i bambini sono scelti su cataloghi e, se non soddisfano i desideri delle coppie, possono essere più volte rifiutati. E dall?Italia non è previsto 1 solo Euro di finanziamento per garantire interventi di sussidiarietà mirati a sostenere le famiglie di origine dei bambini ucraini, collocati istituti per condizioni economiche disastrose?
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.