Famiglia

Copenaghen: arrestato nella notte Casarini

Sono stati portati via ammanettati dagli agenti della Politi danese intorno alle 2.30 di notte, lungo la Norrebrogade, un viale nella zona nord di Copenhagen.

di Redazione

Li hanno arrestati questa notte, lungo la Norrebrogade, un viale nella zona nord di Copenhagen. Luca Casarini e altri 5 Disobbedienti, arrivati da qualche ora nella capitale danese per prendere parte alle manifestazioni contro il vertice Ue che inizieranno oggi, sono stati portati via ammanettati dagli agenti della Politi danese intorno alle 2.30 di notte. Oltre a questi 6, altri tre italiani sono stati arrestati durante la notte a Copenhagen, riferisce il portavoce della polizia della capitale danese, Flemming Steen, Munch. ”Nessuno di loro -dice- e’ accusato di reati gravi. Credo che verranno rilasciati in giornata”. Nella notte, continua il portavoce, che non fornisce i nomi degli arrestati alla stampa appellandosi alla legge sulla privacy, la polizia danese ha arrestato 40 persone (9, in tutto, gli italiani), per reati che vanno dal disturbo della quiete pubblica al vandalismo o al tentato vandalismo, fino al semplice rifiuto di esibire i documenti di identita’. Dopo aver asserito che gli italiani sono accusati di vandalismo, il portavoce della polizia si corregge e risponde di non sapere ”esattamente di quale reato sono accusati gli italiani. Ma in Danimarca -spiega- se uno rifiuta di dare i documenti ad un poliziotto, viene arrestato, portato in caserma e identificato”. La legge danese, spiega il portavoce della polizia, non prevede infatti l’istituto del fermo: c’e’ solo l’arresto, che deve essere convalidato da un giudice entro 24 ore. Quando gli si chiedono maggiori dettagli, Steen Munch ribatte di non poter ”dare altre informazioni alla stampa. Le forniranno gli arrestati quando saranno rilasciati”. I sei Disobbedienti arrestati intorno alle 2 di questa notte stavano andando a dormire, con tutto il resto del gruppo, dopo aver cenato in un centro sociale della capitale danese. Appena usciti dallo stabile, una camionetta della Politi si e’ affiancata al gruppo di manifestanti. Dopo qualche decina di metri, sono arrivati altri tre cellulari carichi di agenti, che hanno bloccato il gruppo sul marciapiede e hanno chiesto di esibire i documenti. Al rifiuto dei Disobbedienti (”questo e’ Sud America”), sono scattati gli spintoni. Una volta iniziati gli spintoni un ragazzo che stava tentando di telefonare con il cellulare prestatogli da una giornalista di Radio Sherwood, emittente alternativa padovana, e’ stato prima spintonato, poi buttato a terra e ammanettato, puntandogli le ginocchia alla schiena. Il cellulare e’ andato distrutto. Tutti gli altri presenti, giornalisti compresi, sono stati identificati, secondo la solita procedura: oltre a controllare il documento di identita’, gli agenti prendono nota della corporatura, del vestiario e delle scarpe dei controllati, per identificarli poi tramite video, in caso di incidenti durante le manifestazioni. Tutti i dati vengono annotati su un modulo predisposto per l’occasione. L’operazione e’ durata un’ora scarsa. Forse a scopo intimidatorio, sono stati usati anche dei pastori tedeschi, che sono stati pero’ tenuti lontani dagli italiani. La legge danese, spiega un opuscolo pubblicato dagli anarchici locali ad uso dei manifestanti, prevede che entro 24 ore chi viene arrestato dalla polizia venga portato davanti ad un giudice. In caso contrario, deve essere lasciato libero. Il giudice puo’ decidere o di prolungare l’arresto per altre 72 ore o di disporre il rilascio dell’arrestato o infine di stabilire il protrarsi della custodia.


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