Non profit

Azione Aiuto: prime ombre sui negoziati del WTO

L' intesa che avrebbe permesso ai paesi poveri e privi di industria farmaceutica di importare medicinali essenziali a bassa prezzo è fallita questa notte.

di Action Aid International

Milano 29 agosto 2003 – Azione Aiuto condanna il mancato accordo sui farmaci da parte del Consiglio del WTO che avrebbe garantito, tra l’altro, ad oltre 40 milioni di persone sieropositive che vivono nei paesi in via di sviluppo il diritto alla cura e alla sopravvivenza. L’intesa sulla possibilità di importare farmaci per i paesi privi di industria farmaceutica avrebbe finalmente garantito la piena applicazione della “Dichiarazione di Doha”, approvata dal Wto nel 2001, che aveva sancito che “nulla, all’interno dell’accordo TRIPS, dovrà impedire ai propri membri di assumere misure volte a proteggere la salute pubblica”, con una particolare enfasi per l’accesso ai farmaci salvavita per le popolazioni povere colpite da gravi epidemie quali Aids, tubercolosi, malaria. Sempre nella spirito di Doha per i paesi più poveri vengono istituite regole di salvaguardia come la possibilità di produrre farmaci generici e, qualora non fossero in grado di produrli, la possibilità di importare i generici da altri Paesi. Non era quindi un nuovo accordo quello discusso del Consiglio in nottata, ma una soluzione perché un principio già accettato potesse finalmente essere messo in pratica. Una proposta che avrebbe dovuto già essere approvata entro dicembre 2002, quando gli Stati Uniti opposero invece un loro veto che impedì il raggiungimento dell’accordo sotto la forte pressione delle grandi compagnie farmaceutiche che possiedono i brevetti per le terapie antiretrovirali. Azione Aiuto ha il sospetto che gli alcuni stati non vogliano arrivare a Cancùn con un accordo sui medicinali già concluso, questo impedirebbe loro di scambiare il consenso sull’accesso ai farmaci con l’approvazione di qualche altro accordo (vedi agricoltura e investimenti). “Questo è l’ennesimo schiaffo in faccia ai paesi in via di sviluppo. Valutazioni di tipo umanitario, che potrebbero letteralmente salvare la vita a decine di milioni di persone, non devono essere sottoposte ad una logica economica”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di Azione Aiuto, in partenza per Cancùn. Questo mancato accordo getta un’ombra sui negoziati che si stanno aprendo in Messico. Per ulteriori informazioni contattare Chiara Guerzoni – Ufficio Stampa Azione Aiuto – tel. 02 742001 – e-mail:chiarag@azioneaiuto.

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