È cresciuta Alba Rohrwacher. Da figlia (già matura, però) di Albanese in Giorni e nuvole a madre precaria in Riprendimi, di Anna Negri, in uscita l?11 aprile. Una storia di precariato al cubo: precari sono i protagonisti, Lucia e Giovanni, i documentaristi che raccontano la loro storia e pure quelli che veramente lavorano al film.
Al precariato bisogna abituarsi?
Soprattutto nel mondo dello spettacolo. Però occorre reagire: nel film Lucia (che io interpreto) affronta con forza le difficoltà di una precarietà sentimentale, oltre che lavorativa e alla fine riesce a raggiungere un equilibrio. Ha un figlio da proteggere e questo la trasforma in un animale che combatte per la loro felicità.
Ti fa più paura l?insicurezza sentimentale o lavorativa?
Spesso sono collegate. A me però fa più paura la prima.
E come la affronti?
Vivo costantemente nel dubbio su quel che capiterà domani, ma lo faccio con serenità. D?altra parte non rinuncerei a niente, né famiglia né figli, per la precarietà del mio lavoro. Sarebbe sciocco e poi sono stata educata così: anche i miei genitori mi hanno cresciuto rischiando.
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