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Tanti tasselli per un simbolo aperto

Il logo di Civitas 2008

di Redazione

L' immagine rimanda a una piazza, un anfiteatro o, ancora, un parlamento o un?agorà. Comunque lo si voglia guardare, il logo di Civitas 2008 parla di luoghi di confronto. Accessibili a tutti, aperti all?esterno e alla partecipazione altrui. In altre parole, di luoghi di democrazia e cittadinanza attiva. Un po? quello che vuole esser Civitas, chiamando a raccolta la società civile tutta. E anche i colori non sono scelti per mero gusto artistico, ma hanno un loro senso simbolico. Intanto ogni tassello ha dimensioni e tinte diverse, a testimoniare la grande varietà di soggetti che compongono la città e dunque la società.

La figura poi è incompleta, in divenire. Molte tessere sono ancora grigie, ad indicare insieme il lavoro che si deve fare, la necessità di continuare a costruire per completare un quadro di responsabilità e impegno condiviso e comune. Stanno a indicare coloro che, tradizionalmente immobili, si metteranno in movimento per comporre una città in cui cittadinanza e partecipazione democratica inizino a diventare una costante.

«È un logo che nasce dallo slogan», dice l?ideatore Fabio Cabianca, «anche graficamente abbiamo voluto ricreare l?idea di mosaico. Da qui l?uso di tante tessere. Ma con dei distinguo ben precisi. È una forma in divenire, non volevamo che l?impatto grafico desse un?idea di compiutezza. Il logo non si chiude ma si apre a tessere che man mano prenderanno forma e colore».


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