Non profit

Iraq: Cesvi si prepara a fronteggiare l’emergenza acqua

di CESVI

Cesvi ha aperto un ufficio ad Amman, in Giordania, nel gennaio scorso, come punto di riferimento per tutti gli interventi nella regione medio-orientale.

Era soprattutto in Giordania che si attendevano i profughi iracheni, che poi non sono arrivati.
In questi giorni Cesvi sta effettuando la registrazione presso la sede dell?UNHCR in Kuwait, condizione indispensabile per poter operare direttamente in Iraq.
Lo staff Cesvi non entrerà in Iraq fino a che non saranno garantite condizioni di sicurezza nell?operare, ma sta già predisponendo proposte di intervento legate alla prima emergenza (distribuzione di generi di prima necessità) da presentare ad ECHO ?Ufficio Aiuti Umanitari della Commissione Europea? e altre proposte, da realizzare attraverso la raccolta di fondi privati.

In particolare Cesvi si prepara a fronteggiare l?emergenza acqua potabile. Il “problema acqua” è enorme. Da 10 anni a questa parte la situazione idrica in Iraq è molto critica: ci sono pozzi da riabilitare e molte zone desertiche in cui è necessario trasportare l?acqua potabile con i tank.
Inoltre la guerra ha danneggiato gli acquedotti e la rete idrica esistente.

Cesvi vuole occuparsi anche dell?attività di supporto psico-sociale alla popolazione, in particolare all?infanzia, forte dell?esperienza acquisita in questo settore con i progetti di sostegno ai bambini e alle famiglie in Palestina.

Dal punto di vista geografico, l?area di intervento è la zona centro meridionale, che comprende anche la città di Bassora.

Il lavoro del Cesvi sta avvenendo sotto il coordinamento delle Nazioni Unite e in collaborazione con due organizzazioni non governative europee, la tedesca German Agro Action e l?irlandese Concern, partner nel network europeo Alliance 2015 .

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