Economia

Una grande chance per tutto il sud

Intervista al vescovo Giancarlo Bregantini

di Francesco Agresti

La cooperazione, e in particolare quella sociale, è l?esatto contrario della mafia. Dove questa con la violenza spezza legami, può intervenire la cooperazione per ricucire socialmente ed economicamente ciò che è stato danneggiato». Giancarlo Bregantini è vescovo di Locri e responsabile della Pastorale del lavoro della Conferenza episcopale italiana. Trentino di origine, è da qualche anno a capo della curia di Locri, una zona in cui si registrano tra i maggiori tassi di disoccupazione giovanile. In questi anni ha esportato con successo il modello cooperativo creando imprese che operano in stretta collaborazione con aziende del Nord. Così accade che oggi i giovani delle coop sociali coltivino lamponi esportati poi in tutta Europa. Vita: Il Rapporto Cgm ci parla di cooperativa sociali ancora ricche di volontari. Come legge questo dato? Giancarlo Bregantini: Un dato confortante, spinge a credere che l?impegno sociale e la gratuità siano valori in cui sempre più persone si riconoscono. La nascita di un numero crescente di coop sociali dimostra la volontà di sperimentare nuove forme di sviluppo economico e sociale, alternative e autonome. Vita: La crescita è particolarmente evidente nelle regioni meridionali, dove probabilmente anche la mancanza di prospettive spinge a percorrere strade alternative. Dal suo osservatorio conferma la tendenza? Bregantini: Certo, ciò che posso testimoniare è che vi è una nettissima presa di coscienza soprattutto nei giovani. Al Sud sta crescendo la consapevolezza della necessità di sperimentare altre forme di protagonismo e non solo perché quelle tradizionali legate a forme di assistenzialismo sono esaurite. È indispensabile però che questa tendenza sia accompagnata da politiche di sviluppo economico e sociale che siano di stimolo e che eliminino ogni germe residuo di forme assistenziali. È altrettanto importante che questi segnali siano trasmessi, devono essere resi noti, devono rappresentare una cultura del fare, un esempio da seguire, un modello da replicare. L?isolamento può essere fatale. Vita: Crede sia immaginabile una struttura economica e sociale senza cooperazione? Bregantini: No, non credo sia né immaginabile né auspicabile. Fenomeni come quello della criminalità organizzata minano alla radice ogni ipotesi di sviluppo sociale ed economico alternativo a quello imposto. Attraverso la cooperazione invece è possibile creare, attraverso l?inclusione, una cultura che ha nella solidarietà, nello sviluppo della comunità locale e nell?indipendenza i suoi valori fondanti. Ma il modello cooperativo non deve essere interpretato solo come soluzione fine a se stessa ma anche come strumento di passaggio verso la realizzazione di forme sociali ed economiche più articolate e complete.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA