Mondo

La crisi del pane fa scricchiolare il governo egiziano

Penuria di farina e pane 'sussidiato' in tutto il paese, scoppiano le proteste

di Federica Zoja

Un rapporto settimanale sulla penuria del pane e il rincaro del costo della vita. Lo chiede il presidente egiziano Hosni Mubarak al suo governo, nel tentativo di porre rimedio a una crisi interna fra le più gravi mai attraversate dal paese.
A nulla sono valse fino ad ora le misure adottate in tutta fretta: il controllo delle panetterie affidato all?esercito, nelle province in cui il pane ?sussidiato? ? quello venduto a prezzi particolarmente bassi e destinato alle fasce più deboli della popolazione ? scarseggia; l?ordine di separare produzione e vendita, per stroncare il mercato nero della farina; la proposta di lanciare un?ampia campagna per il controllo delle nascite (come dire, il pane manca perché improvvisamente le bocche egiziane sono aumentate vertiginosamente); lo stanziamento di alcuni milioni di lire egiziane per acquistare grano sul mercato internazionale.
Code di fronte ai panifici si registrano in tutto l?Egitto, da ultimo nell?oasi del Fayoum, a Sud del Cairo, dove la polizia è intervenuta per tenere sotto controllo liti fra gli avventori, assalti ai negozi, scene di disperazione.
E c?è chi sui giornali di lingua araba anche al di fuori del paese intravede per la prima volta lo scricchiolo della presidenza Mubarak, ormai trentennale, schiacciata dalla crisi economica, o più nell’immediato il capolinea per il governo del primo ministro Ahmed Nazif.


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