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Infanzia: accolte dal Comitato Onu le proposte di Telefono Azzurro

Caffo: Il Governo deve definire standard minimi nei servizi per l’infanzia e istituire l’Ombudsman nazionale dei diritti dei bambini

di Telefono azzurro

“Esprimiamo grande soddisfazione perché il Comitato ONU per i diritti del fanciullo ha condiviso le analisi di Telefono Azzurro ed ha trasformato in raccomandazioni al Governo italiano molte delle proposte da noi formulate nel Rapporto Integrativo presentato lo scorso ottobre a Ginevra?: questo il giudizio del prof. Ernesto Caffo, ordinario di neuropsichiatria infantile all?Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro, dopo la pubblicazione a Ginevra oggi pomeriggio delle Considerazioni del Comitato ONU sul Rapporto presentato dal Governo Italiano, in applicazione della Convenzione sui diritti dell?infanzia del 1989. ?Già cinque anni fa avevamo presentato un Rapporto integrativo di quello del Governo italiano ed eravamo stati i soli a farlo ? ha dichiarato il Prof. Caffo – Inoltre, ormai da tre anni elaboriamo un ampio ?Rapporto sulla condizione dell?infanzia e della preadolescenza?. Le analisi e le proposte presentate al Comitato ONU di Ginevra sono anche il frutto dell?esperienza di Telefono Azzurro, dell?attività di ascolto quotidiano della voce dei bambini, del loro disagio e dei loro bisogni, che svolgiamo attraverso il call center di Milano e attraverso i centri territoriali. A ciò si aggiunge l?approccio scientifico e il continuo confronto internazionale con i maggiori specialisti delle problematiche dell?infanzia, che è una costante del lavoro di elaborazione e di studio che ci vede impegnati ormai da quindici anni”. “Studieremo in maniera approfondita nelle prossime settimane il contenuto del documento ONU ? ha aggiunto Caffo ? perché indica le direttrici sulle quali dovrà muoversi l?azione di Governo centrale e locale e la legislazione riguardante i problemi dell?infanzia. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti nella tutela dell?infanzia. Il Governo si sta muovendo nella direzione giusta, ma c?è ancora tanto da fare per recuperare molti anni di disattenzione alle problematiche per l?infanzia e siamo preoccupati in particolare per le regioni. Pochissime Regioni, sino ad oggi, hanno redatto i Piani regionali per l?infanzia e l?adolescenza, indicando in modo chiaro ed esaustivo capitoli di spesa e di investimento sul tema. Occorre continuare a supportare le politiche locali con tavoli comuni di lavoro e monitoraggio?. Ecco alcune delle proposte di Telefono Azzurro trasformate in Raccomandazioni al Governo italiano: ·l?istituzione di un Ombudsman nazionale che sia garante e difensore dei ritti dei bambini; ·la necessità che il Governo definisca ?standards minimi essenziali? nei Servizi socio-assistenziali a tutela dei bambini e degli adolescenti, anche per evitare che ci siano opportunità differenziate a seconda della Regione nella quale un bambino vive; ·prevenire l?esclusione sociale, in particolare delle categorie più a rischio, come i bambini delle famiglie povere, i ROM, i bambini extracomunitrari; ·dare massima attenzione ai maltrattamenti e alla violenza sui minori e in particolare agli abusi sessuali, con nuove norme per la protezione delle vittime degli abusi, campagne di informazione e sensibilizzazione dell?opinione pubblica, formazione specializzata per le forze dell?ordine e gli operatori sociali; ·garantire il diritto all?ascolto dei bambini; ·rafforzamento del sistema di monitoraggio delle politiche per l?infanzia e della raccolta dati sui problemi dell?infanzia, in particolare per quanto riguarda i gruppi più deboli, come bambini disabili, Rom, figli di emigrati, vittime di violenze e abuso, poveri; ·attenzione alla salute mentale dei bambini, potenziando i servizi e investendo risorse per migliorare i sistemi di riconoscimento e diagnosi del disturbo mentale, promuovere servizi in particolare per gli adolescenti. ·la riforma delle giustizia minorile deve essere realizzata secondo i principi delle Convenzioni ONU e gli altri accordi internazionali; realizzare una formazione integrata fra magistrati, avvocati e operatori degli Istituti carcerari e i servizi socioassistenziali. ·garantire forme di ascolto giudiziario protetto e massima attenzione alla privacy per i minori vittime di violenza e abuso sessuale.


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