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Telefono Azzurro al Comitato ONU di Ginevra

Discusso il Secondo rapporto italiano sull'attuazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Presentato lo scorso ottobre il Rapporto integrativo di Telefono Azzurro.

di Telefono azzurro

In occasione della discussione davanti al Comitato ONU di Ginevra del II° Rapporto sull’infanzia predisposto dal Governo italiano, che era rappresentato dal Ministro Roberto maroni, Telefono Azzurro è intervenuto con una Delegazione guidata dal Presidente prof. Ernesto Caffo.
L’associazione aveva consegnato e illustrato lo scorso ottobre al Comitato ONU un ?Rapporto integrativo? con analisi, sollecitazioni e dettagliate proposte per una più efficace attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell?Infanzia e dell?adolescenza del 1989, ratificata in Italia con L. 27 maggio 1991 n. 176.
Nel Rapporto Integrativo si sono sviluppate queste tematiche più importanti: La salute mentale dei bambini ? La valorizzazione della famiglia come risorsa ? La Giustizia ? Bambini e Mass media ? La gestione e la prevenzione delle situazioni di abuso e maltrattamento ? I diritti dei bambini ? La scuola come spazio di ascolto, di crescita e di prevenzione ? Le problematiche dei bambini stranieri.
?Già cinque anni fa avevamo presentato un Rapporto integrativo di quello del Governo italiano ed eravamo stati i soli a farlo ? ha dichiarato il Prof. Caffo – Inoltre, ormai da tre anni elaboriamo un ampio ?Rapporto sulla condizione dell?infanzia e della preadolescenza?, in collaborazione con Eurispes. Le analisi e le proposte presentate al Comitato ONU di Ginevra sono inoltre il frutto dell?esperienza di Telefono Azzurro, dell?attività di ascolto quotidiano della voce dei bambini, del loro disagio e dei loro bisogni, che svolgiamo attraverso il call center di Milano e attraverso i centri territoriali. A ciò si aggiunge l?approccio scientifico e il continuo confronto internazionale con i maggiori specialisti delle problematiche dell?infanzia, che è una costante del lavoro di elaborazione e di studio che ci vede impegnati ormai da quindici anni?.
?Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti in Italia nella tutela dell?infanzia, ma occorrono ulteriori scelte da parte del Governo e delle regioni. In particolare riteniamo urgente e importante che il Governo definisca ?standards minimi essenziali? nei Servizi socio-assistenziali a tutela dei bambini ed adolescenti. Altrimenti potremmo assistere, come peraltro già sta avvenendo, a una diversificazione di interventi e dunque a opportunità differenziate a seconda della Regione nella quale un bambino vive. La definizione degli ?standard minimi? che tutte le Regioni dovranno garantire permetterà di risolvere una delle questioni più più rilevanti, oggetto anche di rilievi all?Italia da parte della Commissione ONU, e cioè la diversità esistente fra Nord e Sud del Paese?.
? Nessuna Regione italiana ha, poi, realizzato complessivamente tutti gli impegni ? conclude Caffo – e pochissime Regioni, sino ad oggi, hanno redatto i Piani regionali per l?infanzia e l?adolescenza indicando in modo chiaro ed esaustivo capitoli di spesa ed investimento sul tema. Per questo appare necessario continuare a supportare le politiche locali con tavoli comuni di lavoro e monitoraggio?.

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