Mondo

Boicottiamo le Olimpiadi

L'associazione Persi e ritrovati scrive al Presidente Napolitano

di Maurizio Regosa

“La nostra Associazione segue da tempo con grave preoccupazione la situazione in Cina. Da anni si leggono notizie angoscianti di persone torturate e uccise, di interi paesaggi che vengono cancellati per lasciare posto a industrie che non rispettano nemmeno le indicazioni minime per la prevenzione di disastri ambientali, di milioni di animali scuoiati vivi senza alcuna pieta’ per alimentare l’ignominioso mercato internazionale dell’industria delle pellicce o sterminati con crudele efferatezza per l’assoluta inadeguatezza delle condizioni in cui vengono tenuti. Con apprensione profonda seguiamo il calvario di una nazione invasa, il Tibet, che nelle ultime ore viene assalita nuovamente nel suo intimo da un regime straniero, quello cinese, ancora troppo legato ad un recente passato di dictat del terrore.
A fronte delle quotidiane e ripetute notizie che palesano la pesante mancanza di rispetto dei diritti umani, religiosi e politici, a fronte di crimini perpetrati ripetutamente nei confronti di persone, dell’ambiente e degli animali – modelli che nulla hanno a vedere con il nostro concetto occidentale di cultura e che a nostro avviso necessita ancora di molto tempo per poter essere dichiarato un paese civile,
Chiediamo al Governo Italiano di boicottare i Giochi Olimpici
Lo sport, che per elezione simboleggia il piu’ squisito senso di agonismo pacifico, non deve dimostrare la sua piu’ antica e profonda rappresentazione dei concetti di pace e di liberta’ in un paese dove tutto cio’ non avviene. Se le motivazioni commerciali hanno d’un canto soprasseduto a queste pesantissime mancanze e contribuito comunque a far conoscere meglio e quindi veicolare in tempi recenti i nostri modelli culturali al popolo cinese, lo sport non puo’ piegarsi alla stessa logica perche’ per definizione non puo’ essere dichiarato come tale se si svolge in un paese che non ne riconosce il piu’ autentico dei significati.
Non e’ nostra missione statutaria, ne’ nostra abitudine assumere posizioni di carattere politico ma la gravita’ della situazione ci ha indotto a fare questa eccezione”.

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