Non profit

Baudo presenta la terza telepromozione sociale per il progetto anti-AIDS del Cesvi

Martedì 29 ottobre, all'interno del programma "Novecento" di Pippo Baudo, un nuovo appello per fermare l'AIDS sul nascere

di CESVI

Martedì 29 ottobre andrà in onda la terza telepromozione sociale a sostegno del progetto Cesvi «Fermiamo l’AIDS sul nascere», sempre su Rai Uno, all’interno del programma “Novecento” (ore 21.00). Quest’anno ciascuna delle tre telepromozioni è caratterizzata dalla presentazione di un “oggetto-simbolo”, attraverso il quale Pippo Baudo racconta l’iniziativa anti-AIDS del Cesvi in Africa. Nella prima telepromozione il celebre presentatore ha mostrato una “foto-storia” del piccolo Takunda, il bambino nato dalla prima donna sieropositiva dello Zimbabwe che ha accettato di sottoporsi al programma salva-vita del Cesvi. Takunda oggi ha un anno e mezzo e, come ha dimostrato il test HIV effettuato nell’aprile scorso, è un bimbo perfettamente sano. La settimana scorsa l’oggetto presentato è stato il test Capillus: Baudo ha spiegato che il progetto del Cesvi prevede, tra le altre attività, proprio l’effettuazione del test HIV alla mamma prima del parto e al bambino al diciottesimo mese di vita, sottolineando che il costo del test -per mamma e bambino- è di soli 10 €. La terza telepromozione è l’occasione per mostrare uno strumento molto particolare: lo stetoscopio ostetrico. Per il Cesvi si tratta di un oggetto carico di significato, perché è al centro della campagna pubblicitaria lanciata in collaborazione con Vodafone Omnitel, RCS pubblicità e Radio Dimensione Suono nei mesi scorsi. Nel messaggio pubblicitario lo stetoscopio ostetrico, una “trombetta” con cui il medico “ascolta” i movimenti e i battiti del piccolo che si muove nella pancia della mamma, diviene un simbolo per invitare tutti all’attenzione e all’ascolto nei confronti di un tema delicato come la trasmissione dell’AIDS dalla mamme ai bambini in Africa. Per l’ideazione e realizzazione delle tre telepromozioni Cesvi ringrazia: Pippo Baudo, l’agenzia pubblicitaria Planet (Emanuele Bonazzi, direttore creativo), l’intera redazione di Novecento (Maurizio Pagnusat, regista), Giovanni Diffidenti e gli operatori del Cesvi in Zimbabwe per le foto, I Vuthomatribù per la colonna sonora. Tutti hanno contribuito con il loro lavoro volontario.


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