Famiglia

Un sogno piccolo piccolo

Tre domande a Francesco Pileggi.

di Daniela Verlicchi

Altro che viaggi o matrimoni principeschi: sono abbordabili i sogni dei ragazzi rom. Tanto da non sembrare quasi sogni. Francesco Pileggi ha provato a raccontarli in Ninni ninni (piccoli, piccoli, ndr) ad occhi aperti, un corto a metà strada tra realtà e finzione. Protagonisti: i piccoli abitanti del campo rom di Lamezia Terme.

Come li ha conosciuti?
A un laboratorio cinema del Centro territoriale permanente per l?educazione degli adulti di Lamezia. Finito il corso, mi è venuto spontaneo chieder loro se volevano fare un film. Dopo qualche perplessità, mi hanno detto di sì.
Perché lo ha chiesto?
Volevo raccontare la loro vita, i loro sogni: era l?unico modo per abbattere quel muro che li divide dal resto della città. Senza retorica né pietismo: il film è quasi privo di parole e dialoghi.
Cosa sognano i ragazzi rom?
Cose semplicissime: fare l?estetista, lavorare in un bar, avere una casa. Più che sogni, si tratta di bisogni. Da qui il titolo. Tutto il film è costruito sul binomio realtà-fantasia: ricostruiamo i loro sogni all?interno del campo rom, un set surreale.

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