Vanno di moda. Si chiamano ?social network? e sono siti in cui gli utenti possono registrarsi, usufruire di un determinato servizio, ma soprattutto possono interagire fra loro. In questo modo si sono sviluppati ad esempio YouTube (che offre un servizio di video online) o Flickr (che permette di archiviare le proprie immagini). Ciò che li rende ?speciali? è la capacità creare una comunità intorno al servizio che offrono. C?è un social network anche per il non profit? Non ancora. Ci sono alcuni tentativi come il francese Wigiwig.com o l?irlandese Ammado.Tra i servizi offerti da Ammado: petizioni e raccolta fondi su tutti. Peccato che il sito sia ancora in versione beta. Ma c?è tempo fino a fine marzo, quando il servizio, disponibile attualmente in 11 lingue, sbarcherà anche in Italia.
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