Welfare

Cordoni ombelicali: spiegare la donazione alle mamme immigrate

Parte in Veneto un progetto innovativo, volto ad aumentare la disponibilità nelle banche di cordoni compatibili con persone di etnie non caucasiche

di Sara De Carli

Parte a Noventa Vicentina (Vicenza) il progetto pilota regionale per sensibilizzare le donne immigrate alla donazione del cordone ombelicale. L’iniziativa e’ promossa da ADoCes Associazioni Donatori Cellule Staminali e dal Coordinamento delle Ostetriche del Veneto che hanno costituito un Gruppo di Lavoro per studiare un percorso di donazione per le mamme straniere. Il progetto si chiama “Donazioni senza confini” e mira a coinvolgere anche gli immigrati alla donazione del cordone ombelicale.

«L’aumento dei cittadini immigrati residenti ha portato ad un parallelo aumento del numero dei ricoveri ospedalieri e delle necessità trapiantologiche di questi pazienti, ai quali non è possibile trovare un donatore perché le caratteristiche immunogenetiche, fondamentali per la “compatibilità” e il buon esito del trapianto, sono diverse in ogni popolazione», spiegano l’associazone sul suo sito. «A questo si aggiunge la totale assenza di Registri Donatori e di Banche di conservazione di cellule staminali in quasi tutti i paesi di origine. Ecco perché è importante l’inserimento di nuovi donatori con caratteristiche genetiche diverse da quelle già presenti nel nostro Registro, che potrebbero essere quelle rappresentate da nuove popolazioni che in questi anni si sono stabilite in Veneto. Ed ecco perché è importante la donazione del sangue placentare delle mamme immigrate: la loro donazione potrà essere utilizzata nei trapianti di malati loro connazionali che potranno trovare presso le banche una donazione geneticamente compatibile».

ADoCes sta lavorando al progetto fin dal 2005. Info: www.donazionisenzaconfini.it e www.adoces.it.


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