Non profit
Decreti razzisti: controlli del Ministero della Giustizia sul Tribunale Minorenni di Firenze
Adozione internazionale, altri 3 casi di razzismo a Firenze. Il Presidente della Camera si interessa della vicenda, sconcertante il silenzio del Ministro delle Pari Opportunit
di AiBi
È ufficiale: è stata avviata una verifica sull’operato del Tribunale per i Minorenni di Firenze.
L’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile ha ricevuto incarico da Roberto Castelli, Ministro della Giustizia, di esaminare e valutare i decreti di idoneità all’adozione internazionale emessi dai magistrati fiorentini.
La denuncia penale di Amici dei Bambini di 2 decreti che negavano il diritto alla famiglia a bambini non di “razza bianca” era stata presentata il 15 gennaio u.s..
Il Presidente del Tribunale di Firenze dichiarava che le indicazioni erano espresse dalle coppie, che smentivano categoricamente le affermazioni del giudice.
Nonostante la denuncia, l’onda razzista intanto non si è fermata: Amici dei Bambini ha scoperto altri 3 decreti di idoneità emessi dal Tribunale di Firenze solo per bambini “di nazionalità europea”.
Amici dei Bambini ha chiesto dunque l’intervento delle autorità nazionali e locali istituzionalmente preposte alla tutela dei diritti.
Dopo l’intervento del Ministro Castelli, rassicura anche l’attenzione di Pierferdinando Casini, Presidente della Camera dei Deputati che ha chiesto ufficialmente l’intervento del Ministero di Giustizia sulla vicenda.
“Allarmante il riserbo del Ministro per le Pari Opportunità – dichiara Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini – nonostante sia a conoscenza del caso. Non preoccupa la presenza in Italia di un Tribunale minorile razzista? Noi non accetteremo mai questa situazione: dobbiamo fermare questa pericolosa onda razzista prima che dilaghi.”
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.