Non profit

I genitori si difendono dai giudici razzisti

L'Europa è scandalizzata dai decreti italiani. Euroadopt: "Non possiamo crederci"

di AiBi

Il Presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze respingendo le accuse di razzismo ha ributtato la responsabilità sui genitori adottivi.
Le coppie candidate all’adozione non ci stanno e si rivolgono ad Amici dei Bambini per denunciare i loro casi e per essere assistiti nella modifica dei decreti razzisti.
Carlo e Maria della provincia toscana dichiarano “Non siamo noi ad avere chiesto il bambino bianco, ma i giudici ad aver scritto il nostro decreto”
Aggiungono Sabrina e Paolo di Firenze: “Il giudice ci ha chiesto per ben tre volte un’indicazione per il bambino… non abbiamo espresso nessuna preferenza, ci ritroviamo un decreto per un bambino di razza. Non è questa l’adozione che vogliamo.”
“Ci limitiamo a registrare le indicazioni degli interessati” riferisce Piero Tony, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze, “il razzismo qui non c’entra è solo una sterile polemica”.
Questa non è una polemica, ma un grave reato: la discriminazione è punita dalla legge 654/1975 sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
L’articolo 3 della legge punisce “con la reclusione sino a tre anni chi… commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici…”
Un decreto di idoneità razzista è un vero e proprio atto di discriminazione, con l’aggravante di costringere una coppia ad adottare solo bambini di razza bianca.
E di fronte a questa vicenda anche l’Europa si scandalizza.
EurAdopt, associazione europea che riunisce i più importanti enti autorizzati per l’adozione internazionale, rimane incredula leggendo i decreti italiani. Svezia, Danimarca, Belgio, Olanda, Germania ed altri stati sostengono: “nei nostri paesi non è mai successo niente di simile”.

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