Sostenibilità

Ecologia: ambientalisti no a partecipazione Bnl a Ocp in Ecuador

Il rappresentante della campagna contro Ocp, Iaroslava Colajacomo chiede alla Bnl che partecipa al finanziamento di tirarsi fuori dal progetto

di Redazione

Ambientalisti all’attacco contro la realizzazione dell’oleodotto Ocp in Ecuador. Nel corso del convegno sulla globalizzazione organizzato da Bnl il rappresentante della campagna contro Ocp, Iaroslava Colajacomo chiede alla Banca Nazionale del Lavoro che partecipa al finanziamento con una quota di 50 mln di dollari di tirarsi fuori dal progetto di costruzione di un oleodotto. Il rapporto di Robert Goodland, esperto ambientale della Banca mondiale, denuncia in effetti una violazione di numerose politiche e linee guida della banca mondiale: sugli impatti ambientali, sugli habitat naturali, sul reinsediamento forzato e sulle popolazioni indigene. Interpellato dagli ambientalisti, il presidente della Bnl, Luigi Abete ha replicato a conclusione della mattinata di lavoro: ”Bnl -ha detto- e’ una delle tante banche italiane e internazionali che parecchio tempo fa hanno partecipato al finanziamento di un progetto. Il progetto finanziato per 900 mln di dollari e’ finanziato dalla Banca per 50 mln di dollari, il 5% del totale”. Oltre alla banca di Via Veneto nel progetto ci sono anche Unicredit e Intesa Bci e, ha precisato Abete, ”esiste un operatore industriale che e’ l’Eni il quale probabilmente e’ piu’ informato di me su quello che succede o potrebbe succedere”. La nostra attivita’, ha continuato, ”e’ semplicemente un’attivita’ di finanziamento, di partecipazione ad una linea di credito assunta prima che Goodland facesse la relazione nell’agosto di quest’anno”. Il progetto, ha sottolineato il presidente di Bnl, prevede delle sanzioni se gli impegni non vengono mantenuti e dei controlli se non sono coerenti con gli obiettivi. ”Noi -ha affermato- siamo attentissimi a mantenere gli impegni e a spingere tutti alla migliore attenzione perche’ le regole previste nel contratto vengano applicate definitivamente. Noi non possiamo sganciarci di un contratto la’ dove non venga dimostrato che sia contro i principi del contratto stesso. Innanzitutto per il rispetto dei nostri lavoratori, dei nostri azionisti perche’ procurano un danno ingiusto alla nostra Azienda”. Il presidente della banca di Via Veneto intanto e’ pronto ad un incontro su questo tema la prossima settimana e ha precisato che era ”inopportuno organizzarlo in occasione del Telethon” come richiesto dagli ambientalisti.


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