Cultura

Cei: dal Cardinal Bagnasco pronunciamento multipartisan

Apredno i lavori del Consiglio Permanente della Cei il cardinal Bagnasco dice: «Vorremmo che all'indomani del voto ci fosse una spinta convergente »

di Redazione

I vescovi italiani chiedono larghe intese nel prossimo Parlamento per affrontare «le attese più urgenti» e i «problemi indilazionabili» della maggior parte della popolazione italiana: ovvero «l’aumento dei salari minimi, la difesa del potere d’acquisto delle pensioni, l’emergenza abitativa, la maggiore sicurezza nei posti di lavoro». È quanto ha detto il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel discorso che ha aperto i lavori del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana. «Vorremmo – ha spiegato Bagnasco – che all’indomani del voto ci fosse una spinta convergente, nel rispetto dei ruoli che il corpo elettorale vorrà assegnare, per affrontare realmente queste situazioni, stando al largo dalle strumentalità e dalle speculazioni, per dare un miglioramento effettivo alle condizioni di vita della parte più consistente della popolazione». L’Italia deve volersi più bene, ha sottolineato il segretario della Cei.
Il presidente della Cei ha sintetizzato in un’espressione, «il problema della spesa», l’emergenza delle emergenze italiane. E lo ha detto non in astratto, ma sulla base dell’esperienza capillare della Chiesa italiana. «Non possiamo tacere – ha detto – quello che raccogliamo dalla voce diretta della gente tra la quale e per la quale noi, con i nostri sacerdoti, viviamo, condividendo pure tensioni e sofferenze… le attese più urgenti e i problemi indilazionabili che la popolazione avverte con crescente disagio e per i quali attende risposte credibili, concrete e rapide». «Dobbiamo uscire dall’individualismo – esorta il card. Bagnasco – dal pensare egoisticamente a se stessi e alla propria categoria nella dimenticanza di tutti gli altri: ce la faremo se anche la politica farà la sua parte». «Occorre che il personale politico questo lo tenga presente sempre, abbandonando – ammonisce il porporato – a sua volta una politica troppo politicizzata, per restituire alla stessa uno spessore etico che solo può fare da collante».
La Chiesa non influenzerà le prossime elezioni politiche. I vescovi italiani non si schierano con nessun partito o movimento politico, ma richiamano i «valori fondamentali» della difesa della vita umana, in tutte le sue fasi, e della famiglia tradizionale. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Angelo Bagnasco, aprendo a Roma il consiglio permanente della Cei. I cattolici – ha spiegato, citando papa Ratzinger – non possono «ritenere ogni idea o visione del mondo compatibile con la fede. Non deve destare meraviglia o scandalo – ha aggiunto Bagnasco – il fatto che la Chiesa ribadisce i valori morali che scaturiscono dalla fede cristiana, e che spesso sono scoperta anche della ragione, la quale – secondo l’esperienza universale – non cessa di indagare su ciò che l’uomo è».
I vescovi italiani auspicano che la campagna elettorale sia «un occasione di crescita politica e morale», al di là dell’inevitabile «dialettica». Occorre che il Paese prenda coscienza che «c’è uno zoccolo comune che unisce tutti prima delle fisiologiche diversità e delle inevitabili competizioni», ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco, aprendo i lavori del consiglio permanente, il piccolo “governo” della Cei.
Il cardinale Angelo Bagnasco ha poi toccato un altro tema, dicendo che la Chiesa italiana «ha stima e fiducia nella scienza»; tuttavia ha denunciato che «nei laboratori della vita è stata da tempo infranta la barriera posta a tutela della vita».

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