Formazione

Uganda: debellata meningite da Hib

Il risultato grazie a vaccinazione di massa contro l’Haemophilus influenzae tipo b (Hib), con i fondi di Gavi Alliance, una partnership che di attori pubblici e privati nel campo delle vaccinazioni.

di Redazione

La meningite da Hib è stata praticamente debellata tra la popolazione infantile dell?Uganda a soli cinque anni dall?introduzione nel Paese della vaccinazione di massa contro l?Haemophilus influenzae tipo b (Hib); il risultato è emerso da uno studio indipendente sulla situazione sanitaria del Paese.

A darne notizia è Gavi Alliance, una partnership che riunisce i principali attori pubblici e privati nel campo delle vaccinazioni.

L?Haemophilus influenzae tipo b è una delle cause principali di polmonite e meningite, ogni anno l?Hib provoca la morte di circa 400.000 bambini di età inferiore ai cinque anni, la maggior parte dei quali vivono in Paesi in via di sviluppo. Inoltre, è responsabile di circa tre milioni di casi di malattie gravi che, a lungo termine, portano a conseguenze quali sordità, paralisi, ritardo mentale e difficoltà di apprendimento.

I risultati positivi ottenuti grazie alla vaccinazione di massa sono illustrati in uno studio che verrà pubblicato nel numero di aprile di The Bulletin of the World Health Organization, una rivista internazionale indipendente in materia di salute pubblica che vanta articoli e collaborazioni di illustri scienziati. (qui l’anteprima)

Dopo aver attentamente monitorato la casistica del numero dei malati di meningite batterica da Hib, nel periodo che va dal 2001 al 2006, gli autori dello studio hanno riscontrato un significativo declino dei casi di infezione. Il tasso di incidenza, laddove monitorato, è diminuito dell’85% già quattro anni dopo l’introduzione del vaccino, per passare poi a zero nel quinto anno. Gli autori ritengono che l’introduzione del vaccino nel programma di immunizzazione dell’Uganda prevenga attualmente quasi 30.000 casi gravi di Hib ed il decesso di 5.000 bambini sotto i cinque anni ogni anno.

“I finanziamenti per la somministrazione del vaccino Hib in Uganda della GAVI Alliance rappresentano una percentuale significativa del programma internazionale di sostegno al Paese” si legge in un comunicato di Gavi. “Grazie ai fondi tra il 2002 ed il 2006, l?Uganda ha potuto distribuire 16,5 milioni di dosi di vaccino Hib in tutto il territorio”.

?La GAVI è particolarmente orgogliosa di questo eccellente risultato? ha dichiarato Julian Lob-Levyt, Segretario esecutivo della GAVI Alliance. ?Grazie alla collaborazione del Ministero della Sanità ugandese, dell?Organizzazione mondiale della sanità, dell?Unicef e di altri partner, possiamo affermare di essere riusciti a controllare questa malattia mortale che troppo spesso ha mietuto tante giovani vittime.?

L?Uganda è stato uno dei primi Paesi che, in conformità ai criteri stabiliti dalla GAVI, ha adottato il vaccino Hib. ?Sono ottime notizie per le generazioni future di bambini ugandesi. In Africa, l?Uganda è stato pioniere nell’adozione di questo vaccino salvavita. Grazie all?esempio di Paesi precursori come, l?Uganda, il Kenia ed il Gambia, numerosi altri Paesi della regione hanno adottato il vaccino Hib. Oggi l?83% dei Paesi africani, che rientrano nei parametri stabiliti dalla GAVI, hanno incluso o includeranno prossimamente il vaccino Hib nei loro programmi di vaccinazione nazionali? ha dichiarato Rana Hajjeh, Direttore dell?Hib Initiative.

Il governo dell?Uganda ha recentemente stanziato risorse nazionali per la fornitura del vaccino Hib per il suo programma di immunizzazione infantile, in linea con la politica di co-finanziamento della GAVI.

Sebbene i vaccini Hib per l?infanzia siano stati autorizzati per la prima volta nel 1991 e da allora i Paesi industrializzati li abbiano largamente adottati, i Paesi in via di sviluppo non li hanno utilizzati su vasta scala a causa di una serie di ostacoli, tra cui una scarsa conoscenza della malattia, l’incertezza riguardo alle conseguenze della malattia, ed i timori relativi alle implicazioni logistiche e finanziarie circa l?introduzione del vaccino. Da quando è stato autorizzato, ci sono voluti quasi 15 anni prima che il vaccino Hib venisse introdotto nei Paesi in via di sviluppo.

Sono attualmente in corso alcune iniziative per colmare questo divario e ridurre il numero di anni che i Paesi in via di sviluppo devono aspettare per usufruire di nuovi vaccini. Nel 2007 è stato lanciato un Advanced Market Commitment (AMC), progetto pilota che mira ad accelerare l?introduzione di nuovi vaccini nei Paesi poveri.

Cos’è GAVI Alliance: una partnership che riunisce i principali attori pubblici e privati nel campo delle vaccinazioni. Tra i suoi membri figurano Paesi in via di sviluppo e governi donatori, l?Organizzazione Mondiale della Sanità, l?UNICEF, la Banca Mondiale, i produttori di vaccini dei Paesi industrializzati e di quelli in via di sviluppo, istituzioni tecniche e di ricerca, ONG, la Fondazione Bill & Melinda Gates e altri benefattori privati. L’OMS stima che, alla fine del 2007, gli aiuti della GAVI hanno permesso di evitare oltre 2,9 milioni di decessi futuri.

A proposito dell?Hib Initiative
Nel dicembre 2005 la GAVI Alliance ha lanciato un programma, per una cifra pari a 37 milioni di dollari, chiamato Hib Initiative, che riunisce esperti nel campo delle malattie infettive della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, la London School of Hygiene and Tropical Medicine, gli U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e l?OMS per promuovere e accelerare l?adozione di decisioni basate su evidenze scientifiche sull?impiego del vaccino Hib nei Paesi in via di sviluppo. Secondo le stime, ogni anno si verificano 3 milioni di casi di contagio da Hib tra i bambini al di sotto dei cinque anni, per un totale di circa 400.000 decessi.
Per saperne di più: www.hibaction.org


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