Non profit
Il plauso dell’Anpas per l’approvazione alla Camera della riforma della Legge sull’adozione
Approvata alla Camera la riforma della Legge sull'adozione. Il plauso dell'Anpas
di ANPAS
Finalmente dopo un lungo cammino, iniziato nel 1996 e protrattosi negli anni con proposte, controproposte ed emendamenti vari, siamo arrivati all’approvazione – almeno nel primo ramo del Parlamento – della riforma della legge 184/83.
L’A.N.P.AS., ente autorizzato alle adozioni internazionali (attualmente impegnato con la Bulgaria), ha da sempre appoggiato questa riforma rilevando la necessità nella nostra società di una legge più moderna, attenta alle varie trasformazioni generazionali senza sottovalutare che l’elemento di primaria importanza è e resta la tutela dei minori.
Oltre all’ampliamento della differenza di età fra adottando e adottante da 40 a 45 anni, alla indivisibilità di fratelli e sorelle, al riconoscimento degli anni di convivenza di una coppia tutti elementi che hanno dato origine a lunghi e controversi dibattiti pubblici, in questa legge si determina che lo stato di indigenza di una famiglia non può determinare la perdita, o creare ostacolo, del diritto di un bambino alla propria famiglia, ma che tutti gli interventi saranno rivolti a sostegno e aiuto alla famiglia di origine.
Altrettanta importanza riveste l’istituzione di una banca dati, presso il Ministero della Giustizia, una banca dati relativa ai minori dichiarati adottabili e dei coniugi aspiranti all’adozione nazionale e internazionale.
“L’auspicio è – dichiara il Presidente dell’A.N.P.A.S. Luigi Bulleri – che in quest’ultimo scorcio di legislatura questo provvedimento che, finalmente, mette al centro i diritti dei bambini, venga approvato anche al Senato diventando così Legge dello Stato”.
L’A.N.P.AS. rappresenta 830 associazioni di Pubblica Assistenza, quotidianamente impegnate nell’emergenza sanitaria, nel pronto soccorso, nelle attività sociali e di protezione civile con l’apporto di 100.000 volontari, 2.700 ambulanze ed il sostegno di circa 600.000 soci.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.